Il governo del Movimento 5 Stelle e della Lega qualcosa di buono per la Scuola lo sta facendo: con il passare delle settimane diventa obiettivamente sempre più chiaro. Dopo l'importante eliminazione della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici, questione molto dibattuta fin dalla prima bozza della Buona Scuola renziana, il Ministero dell'Istruzione ha annunciato un'altra, importante novità, un intervento attesissimo da parte di tutti coloro che, con le assunzioni del 2017-2018, si sono visti costretti ad abbandonare casa e famiglia per andare a insegnare lontano.
Come vedremo, dopo la firma di un contratto tra il MIUR e i sindacati, chiedere l'assegnazione provvisoria diventa più semplice, pertanto dovrebbero essere molti i docenti in grado di usufruire di questa occasione.
Casi in cui è possibile richiedere l'assegnazione provvisoria
Come anticipato, il contratto firmato dal ministro Bussetti e dai sindacati prevede un'ampia platea di beneficiari. È infatti possibile richiedere l'assegnazione provvisoria per le sole motivazioni presenti all'art. 7 comma 1 dell CCNI 2018-2019:
- per ricongiungimento a figli o minori affidati;
- per ricongiungimento a coniugi, partner di unioni civili e conviventi (anche parenti), se la convivenza risulta da certificazione dell'anagrafe;
- per ricongiungimento al genitore.
Parliamo quindi di una lista di possibili requisiti molto inclusiva.
Le assegnazioni per il sostegno
A tutto questo si aggiunge la possibilità di ottenere assegnazioni per i posti di sostegno ancora vacanti, nell'area dove si vuole tornare a vivere, anche senza la specializzazione per il sostegno, fermo restando che prima saranno assegnati i posti a tutti gli specializzati, e che il richiedente deve comunque essere vicino a completare il percorso per ottenere il titolo, oppure aver avuto esperienza di almeno un anno su posti di sostegno.
Nelle assegnazioni provvisorie per il sostegno, comunque, a parità di altre condizioni, saranno favoriti gli insegnanti con le seguenti situazioni famigliari:
- figli disabili;
- figli sotto i sei anni;
- figli tra i sei e i dodici anni di età.
Soddisfatti i maggiori sindacati siciliani, che hanno commentato affermando che con l'intervento 'Si pone rimedio, seppur temporaneamente, ad una situazione di disagio vissuta dagli insegnanti e dalle loro famiglie senza per questo intaccare la qualità dell’istruzione offerta agli studenti disabili'.