"Non tutta la riforma della Buona Scuola di Renzi è da buttare, si manterrà ciò che funziona e andrà cambiato ciò che andrà migliorato". Sono queste le parole del neoministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, nell'intervista riportata oggi sulle pagine del quotidiano Repubblica. Tra i vari argomenti, Bussetti ha spiegato le possibili novità nelle assunzioni dei docenti tramite concorsi, dei concorsi previsti nel 2018 per la stabilizzazione dei docenti precari, della situazione economica degli insegnanti ai quali va comunque riconosciuto il bonus di merito.

Tuttavia, su molte problematiche, il ministero dell'Istruzione si è preso del tempo: fino al termine dell'estate verranno monitorate le performance di alcuni istituti della riforma scolastica del 2015 per verificare ciò che andrà cambiato. L'obiettivo è quello di tornare ad una gestione più ordinata della scuola, garantendo una programmazione a lungo termine e senza scossoni.

Bonus docenti, concorso dirigenti e docenti precari della scuola del 2018

Il riferimento del ministro Bussetti sulle novità che furono introdotte dalla legge 107 del 2015 è relativo al bonus dei docenti che verrà riconfermato ed ampliato anche ai supplenti. Tuttavia, ai precari interessa maggiormente lo svolgimento delle prove dei concorsi ad hoc per arrivare al percorso Fit di stabilizzazione.

Sulle date non vi sono novità da parte del ministro dal momento che i concorsi sono "in stand-by", mentre per il concorso dei dirigenti scolastici è confermato al prossimo 23 luglio, al termine degli orari degli esami di Stato. Sul punto Bussetti è stato pragmatico: "Gli aspiranti presidi hanno avuto due anni di tempo per prepararsi alle prove".

Le aspettative di chi concorrerà per diventare insegnante, invece, potrebbero concretizzarsi a partire dal prossimo anno. "Dal 2019 - afferma Bussetti - i concorsi saranno su base regionale, spiegando a tutti i candidati, prima che possano svolgere le prove, quanti posti sono disponibili in una certa regione e per quali materie di insegnamento.

I candidati dovranno essere consapevoli prima di partecipare al concorso".

Chiamata diretta, mobilità docenti e concorsi regionali: le scelte di Bussetti

Concorsi nella scuola, assunzioni e mobilità dei docenti sono problematiche strettamente connesse. Proprio nei giorni scorsi il Miur ha trovato l'accordo con i sindacati per cancellare la chiamata diretta dei dirigenti scolastici. "Cancellare la chiamata diretta era un impegno del contratto di Governo - spiega Bussetti - Lo strumento, inoltre, era troppo discrezionale e procurava inefficienze. E' necessario tornare a criteri oggettivi di mobilità e di assegnazione delle cattedre agli insegnanti. In tal senso, molti docenti hanno dovuto cambiare regione per andare ad insegnare nelle scuole del Nord.

Magari avrebbero preferito rimanere supplenti a casa loro. Per questo motivo i prossimi concorsi nella scuola saranno regionali, perché la scelta sia, appunto, consapevole". Tuttavia, la stabilizzazione dei docenti mediante i concorsi scuola andrà contemperata con la mobilità. "Si arriverà a mettere dei vincoli per i docenti neoassunti - ipotizza Bussetti - Servono nuove regole sui trasferimenti degli insegnanti affinché chi vince una cattedra non potrà spostarsi prima dei tre anni".