NoiPa ha ufficializzato le date relative ad emissioni ed erogazioni dello stipendio per il personale della Scuola. Mai come stavolta, l’attesa è tanta per l’accredito dello stipendio per personale Ata e insegnanti considerato che si tratta dell’emissione ordinaria dello stipendio di giugno quella con la quale i lavoratori del comparto scuola inizieranno a percepire i nuovi stipendi, adeguati agli aumenti previsti dal rinnovo del Contratto. Rispetto al mese di maggio, quando gli aumenti di stipendio relativi al 2016 e 2017 (ovvero gli arretrati), venne elargito tramite un cedolino speciale uscito successivamente a quello ordinario, stavolta la partita si chiuderà con la busta paga ordinaria.

I lavoratori che si troveranno più soldi nello stipendio sono i lavoratori di ruolo o i supplenti con contratto al 30 giugno o 31 agosto. Finirà così la procedura relativa al nuovo Contratto Collettivo riguardante il triennio 2016-2018 e firmato definitivamente il 20 aprile scorso.

Notizie ufficiali di NoiPa

Con una comunicazione ufficiale posta sul sito "noipa.mef.gov", il portale ufficiale di NoiPa, ha elencato le date utili ai dipendenti circa le emissioni di giugno. Nello specifico, si inizia oggi, 18 giugno, con l’emissione speciale per il personale Miur per i quali i contratti sono stati autorizzati dalle segreterie scolastiche e dalla Ragioneria di Stato dopo che quest’ultima ha verificato la disponibilità dei fondi.

Si passerà poi al 28 giugno per l’emissione normale relativa alle competenze del mese di luglio. La data di esigibilità, quella in cui materialmente arriveranno i soldi sui conti correnti dei lavoratori, essendo il 23 giugno un sabato, sarà il venerdì precedente. Utile ricordare, inoltre, che il passaggio del danaro sui conti correnti potrebbe avvenire nell’arco dell’intera giornata.

Gli aumenti

Gli aumenti verranno corrisposti in base all'anzianità di servizio dei dipendenti ed al ruolo svolto e le tabelle di cui trattiamo mostrano proprio questi aumenti differenti tra lavoratori. La normativa fiscale nostrana è formulata, in linea di massima, in maniera tale che più si percepisce di stipendio ad esempio nel caso specifico, più si è anziani di servizio, maggiori imposte si pagano.

Si tratta delle solite Irpef, delle addizionali, ma anche dell’importo della contribuzione previdenziale a carico dei lavoratori. Le cifre delle tabelle che circolano sul web riguardanti questi arretrati sono lorde e pertanto, comprendono tutte le voci passive che mensilmente accompagnano le buste paga dei lavoratori. Nello specifico ciò che mostrano le tabelle sono cifre che per un collaboratore scolastico ad esempio, variano da 80 ad 88 euro circa, in base alla fascia di anzianità di servizio. La fascia minima è quella da 0 a 8 anni ed è la stessa in cui rientrano i supplenti che otterranno l’aumento e di cui si è trattato precedentemente. Per gli insegnanti, invece, si parte da 85 euro circa per le maestre di asilo con anzianità minima, a 110,70 euro per i docenti laureati delle scuole di istruzione secondaria di II grado.