Sul tema Pensioni, il Governo continua a lavorare per mettere a punto le misure ad hoc necessarie per superare la Legge Fornero: si è fatto un gran parlare di quota 100, quota 41 e di tagli alle pensioni d'oro. A questo proposito, l'economista Alberto Brambilla è stato intervistato dal quotidiano 'La Stampa': l'intervista è stata pubblicata nel numero odierno di venerdì 27 luglio. L'esperto di previdenza della Lega ha confermato l'intenzione di stoppare l'Ape Sociale e di avviare, al suo posto, quota 100 con la possibilità di accedere alla pensione a 64 anni di età e con 36 anni di versamenti contributivi.

Brambilla: 'Basta Ape Sociale, sì alla quota 100 a 64 anni di età e 36 di contributi'

Brambilla ha spiegato che l'Ape Sociale costa allo Stato quasi due miliardi all'anno (1,8 per la precisione) e che, come ampiamente noto, si tratta di una misura finanziata a fine 2018. Al posto dell'Ape Sociale, il Governo ha intenzione di introdurre la quota 100 che non sarà una misura limitata solamente alle quindici mansioni gravose dell'Ape Social ma di cui tutti potranno beneficiare.

L'economista ha parlato anche della sforbiciata alle pensioni più alte, un taglio che non si deve intendere come 'un'operazione di immagine', bensì come un'operazione volta a raccogliere risorse per creare nuovi posti di lavoro.

Tagli alle pensioni d'oro: si valutano le ipotesi ricalcolo contributivo e contributo solidarietà

Per quanto riguarda i tagli alle pensioni d'oro, Brambilla non si è sbilanciato sulle due ipotesi riguardanti il ricalcolo contributivo e il cosiddetto contributo di solidarietà: si tratta di due soluzioni che, attualmente, sono al vaglio del governo.

Brambilla ha citato la posizione del Movimento Cinque Stelle in merito al ricalcolo degli assegni dai 4mila euro in su ma crede che, al momento, l'ipotesi più prevedibile sia quella del contributo di solidarietà. Un contributo che potrà essere triennale 'per non farci rimboccare dalla Corte Costituzionale', ha sottolineato l'economista della Lega.

Brambilla ha usato quattro aggettivi per il contributo di solidarietà che riguarderà le pensioni superiori ai 4mila euro: 'temporaneo, ragionevole, progressivo e proporzionale'.

Il Governo prevede di ricavare circa un miliardo e mezzo destinato ad incentivare le nuove assunzioni, visto che il Pil sta crescendo poco. Brambilla, inoltre, ha dichiarato che il governo non intende aumentare le decontribuzioni per i nuovi assunti, perchè, a giudizio dell'economista, sarebbe come creare altro debito occulto, così come è stato fatto negli ultimi venti anni.