Continua il dibattito politico in merito al programma di governo in tema Pensioni. Nelle ultime ore hanno destato scalpore le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini in relazione ai tagli delle pensioni sociali degli immigrati, percepite grazie ai cosiddetti ricongiungimenti in Italia. Il Ministro degli Interni è stato smentito da un'indagine dell'Agi mentre il Governo viene, ancora una volta, criticato dal Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

Tagli alle pensioni sociali degli immigrati, Salvini avrebbe torto

Sembrano non convincere le dichiarazioni del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, in merito ai tagli delle pensioni sociali degli immigrati.

Secondo i dati Istat riguardanti gli stranieri residenti nel nostro Paese, i soggetti in età pensionabile e residenti regolari, sarebbero circa 155mila: ammesso che tutte queste persone percepiscano per intero l'assegno relativo alla pensione sociale, la spesa per lo Stato ammonterebbe a poco più di 900 milioni di euro. Occorre considerare, però, un dato di fatto: è impensabile che tutti questi stranieri possiedano i requisiti per l'ottenimento della pensione sociale.

Tale indagine è stata pubblicata dall'Agi (Agenzia Giornalistica Italiana) che ha spiegato i motivi per i quali il Ministro degli Interni si sarebbe fatto male i calcoli e, dunque, avrebbe torto sugli 'sprechi di denaro' che riguardano il versamento delle pensioni sociali agli immigrati che non hanno mai versato contributi lavorativi.

Ricordiamo che l'intenzione di Salvini è quella di agire sugli sprechi di denaro in modo tale da ridistribuire le somme eccedenti a favore degli assegni pensionistici più bassi.

Boccia critica il Governo, Cgil rilancia obiettivo flessibilità pensionistica

Critica la posizione di Vincenzo Boccia nei confronti del Governo Conte.

Il presidente di Confindustria, intervenuto al Giffoni Film Festival, ha dichiarato come in Italia non si faccia altro che parlare di migrare e di pensioni, in questi ultimi tre mesi. Boccia ritiene che il Governo debba 'aggiornare' quelle che sono le priorità del Paese, in modo particolare il lavoro dei giovani. Il presidente di Confindustria auspica un ricambio generazionale, uno 'svecchiamento' della Pubblica Amministrazione.

C'è da considerare, però, che tale ricambio generazionale rappresenta anche un obiettivo della flessibilità pensionistica.

A proposito dei prossimi interventi del Governo, mirati a superare la Legge Fornero e all'introduzione di quota 100 e quota 41, la Cgil ha ribadito l'esigenza di ampliare la flessibilità pensionistica in modo da permettere l'accesso alla pensione a 62 anni di età, oltre all'estensione di quota 41 per tutti e non soltanto a favore dei lavoratori che svolgono determinate mansioni gravose, attualmente previste dall'Ape Social. La Cgil auspica, inoltre, il superamento del meccanismo dell'aspettativa di vita oltre alla proroga di Opzione Donna.