Di Maio e Salvini attraverso le loro dichiarazioni continuano a rassicurare i propri elettori sul fatto che la riforma delle pensioni si farà e che il mese decisivo, ha ribadito a Catania il ministro del Lavoro, sarà agosto. Tutto in preparazione della legge di bilancio 2019 in cui si deciderà quali provvedimenti, in base alle risorse disponibili, saranno effettivamente attuabili. Orietta Armiliato, fondatrice del 'Comitato Opzione donna Social' (CODS), ha ribadito in questi ultimi giorni l’importanza della flessibilità in uscita per le donne, ma ha anche auspicato che venga preso in considerazione dal Governo attuale il tema del lavoro di cura, a suo avviso più importante.

I dettagli.

Pensioni anticipate, Salvini e Di Maio: la riforma si farà

Mentre Boeri continua a ribadire che mancano i soldi per poter attuare le promesse fatte in campagna elettorale (quota 100 e 41 senza paletti), Salvini e di Maio rassicurano che i tempi sono maturi e che si andrà, dice Salvini, anche contro i numeri di Bruxelles, perché una riforma delle Pensioni si rende necessaria anche per le nuove generazioni e per garantire loro l’ingresso nel mercato del lavoro.

Pensioni, Armiliato: ok flessibilità in uscita ma si valorizzi lavoro di cura

Orietta Armiliato del 'CODS' ha accolto positivamente le intenzioni di Salvini e Di Maio ed ha scritto un post invitando il Governo a concretizzare le parole: ”Ottimo Ministro Salvini!

Siamo tutti curiosissimi ed in trepidante attesa di conoscere COME, DOVE e QUANDO questi suoi annunci diventeranno norme all'interno del nostro ordinamento." Poi, come un fiume in piena, in un post successivo si rivolge alle donne rivendicando l’importanza non solo dell’uscita anticipata ma anche della valorizzazione del lavoro di cura.

L’invito è ovviamente rivolto al Governo affinché si prodighi e si attivi in tal senso.

Per l'Armiliato infatti è assolutamente necessario proseguire nella sua battaglia per arrivare ad un riconoscimento del lavoro di cura, un riconoscimento non solo sociale del ruolo della donna nella società, ma tangibile economicamente. Che permetta uno sconto di anni di contribuzione o vada nella direzione di misure che abbassino l’età di accesso alla quiescenza.

Questo permetterebbe finalmente (ancor più della proroga dell’opzione donna) di acquisire una maggiore consapevolezza sociale del genere femminile. Solo così, dice: “si potrebbero accorciare i tempi necessari al pensionamento e/o a compensare almeno un po’ i mancati versamenti contributivi dovuti alla discontinuità lavorativa che, parlando di donne, è certificata ed ordinaria e, finalmente, si fisserebbe un concetto chiaro sul ruolo che le donne hanno diritto di avere al pari di quel che avviene in molti Paesi”.