Illustrando ieri le linee programmatiche dei suoi due dicasteri in commissione Lavoro e previdenza sociale al Senato, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, in materia di riforma delle Pensioni appare molto più prudente rispetto alle promesse della campagna elettorale e anche rispetto a quanto scritto nel contratto di governo. Non parla più semplicemente di stop alla legge Fornero, ma di superamento. In ogni caso conferma gli impegni assunti sulla quota 100 per tutti (ma ancora i dettagli della misura sono da valutare) e assicura la quota 41 per i lavoratori precoci.

Non fa espressamente riferimento alla proroga di Opzione donna, che pure è prevista nel contratto di governo, ma sembra comunque lasciare aperta questa possibilità. Prudenza sì, vista la complessità e la delicatezza della questione previdenziale, ma nessuno passo indietro. Serve solo il tempo per mettere a punto le misure che potrebbero arrivare già con la legge di Bilancio 2019 che sarà discussa in autunno. Di certo c’è che l’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte metterà mano al sistema previdenziale, a cominciare dai tagli alle pensioni d’oro per favorire l’aumento degli assegni minimi.

Pensioni, Di Maio illustra il piano del Governo gialloverde a Palazzo Madama

“Per ciò che riguarda il nostro sistema pensionistico – ha detto ieri il vicepremier pentastellato illustrando le linee programmatiche dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico - ritengo necessario ed urgente provvedere all’introduzione di nuovi canali di uscita”.

Nuove forme di flessibilità per l’uscita anticipata dal lavoro che non siano troppo penalizzanti, questo lascia intendere Di Maio che torna a ribadire le intenzioni del Governo Conte di mettere in campo un piano di riforma pensioni capace di superare la legge Fornero che nel 2011 innalzò drasticamente l’età pensionabile e introdusse pesanti penalizzazioni sulla pensione anticipata.

Di Maio, in particolare, parla di nuovi canali di uscita “più equi e agevoli, al fine – ha detto - di conseguire la prestazione pensionistica soprattutto in presenza di una congrua contribuzione da parte del lavoratore che mirino a superare – ha sottolineato - le modifiche introdotte dal nostro ordinamento, dalla cosiddetta riforma Fornero”, uno dei cavalli di battaglia anche della Lega di Matteo Salvini con cui il Movimento 5 stelle ha sottoscritto il contratto di governo.

Non è chiaro, ancora, se sulla riforma pensioni sarà aperto un confronto con i sindacati, come ha chiesto ieri la Cgil di Susanna Camusso e come hanno sollecitato in una nota congiunta i segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, rispettivamente Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.

Pensioni con quota 41 di anzianità a prescindere dall’età per i precoci

Ecco, invece, entrando più nello specifico, quali sono le parole di Di Maio su quota 100 e quota 41. “Chi ad esempio ha maturato un’anzianità contributiva di 41 anni – ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico - ritengo abbia il diritto di poter beneficiare di una nuova finestra, senza dover raggiungere – ha evidenziato - il raggiungimento dell’attuale requisito anagrafico”.

Come si ricorderà per andare in pensione con la legge Fornero, dal 2019, serviranno 67 anni. Le cose però potrebbero cambiare. “Riteniamo positiva – ha spiegato Di Maio a Palazzo Madama - l’introduzione di una nuova uscita che possa garantire l’accesso alla prestazione a seguito di una condizione contributiva che fra età e anzianità raggiunga una quota pari a 100”. Ancora nessuna certezza rispetto ai dettagli di questa misura, ma “siamo già al lavoro – ha spiegato il vicepremier pentastellato - per valutare quelle più convenienti”. Quota 100 a partire da 63 o da 64 anni? Ancora non è chiaro. “Certamente – ha puntualizzato Di Maio - non ci riferiamo a tutte le possibili combinazioni”. In ogni caso, il vicepremier M5s ha spiegato che il governo dovrà prima “stimare con certezza i costi e l’impatto sull’intero sistema”.

L’obiettivo dell’esecutivo è quello di “dare al più presto una risposta” sul fronte previdenziale.

Il ministro non ha chiarito se verrà prorogata la formula Opzione donna

In conclusione, Di Maio conferma il suo impegno e quello dell’esecutivo “affinché vengano tenute in considerazione – ha detto – tutte le problematiche e le frequenti interruzioni di contribuzione che le donne si trovano ad affrontare per riuscire a raggiungere i requisiti necessari per ottenere la prestazione pensionistica”. Il leader del Movimento 5 stelle non fa nessun riferimento alla proroga di Opzione donna reclamata da migliaia di lavoratrici che anche in questi mesi hanno fatto sentire la loro voce tramite i social network.

“Saranno ovviamente fatte salve – ha specificato - le disposizioni che prevedono requisiti più favorevoli in materia di accesso al pensionamento”. Opzione donna prevede requisiti di accesso più favorevoli, ma il ministro non ha specificato se verrà prorogata, né, tanto meno, se sarà resta strutturale e non più sperimentale. L’esecutivo dedicherà particolare attenzione alle pensioni di cittadinanza e all’abolizione delle pensioni d’oro: “Taglio netto – ha ribadito Di Maio - alle pensioni superiori a 4-5 mila euro”.