Il Governo Conte sta affrontando le tematiche riguardanti il superamento della Legge Fornero, anche se, tra i lavoratori, serpeggia un certo pessimismo in relazione alle misure che verranno predisposte dall'esecutivo. Un altro tema, oggetto di scontro alcune settimane fa, è quello relativo agli immigrati, difesi a spada tratta dal Presidente dell'Inps, Tito Boeri, di fronte al pensiero opposto del Ministro degli Interni, Matteo Salvini. La questione migranti fu dibattuta in maniera piuttosto aspra, con il numero uno dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che punzecchiò il leader della Lega sul fatto che non potesse 'intimidire' i dati Inps che, secondo Boeri, parlano di flusso migratorio 'molto importante' per la sopravvivenza dei conti dell'Inps.

Scontro Salvini-Boeri sugli immigrati: Donazzan smentisce il numero uno dell'Inps

A questo proposito, è intervenuta l'assessore al lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, che, senza mezzi termini, smentisce le affermazioni di Boeri. L'assessore, infatti, ha citato il rapporto Istat relativo ai dati occupazionali delle regioni del Nordest in questo primo trimestre 2018: ebbene, il tasso di occupazione dei lavoratori italiani risulta essere più alto rispetto a quello relativo agli stranieri (68,2 per cento contro il 61,1 per cento). A contraddire il presidente dell'Inps, anche il tasso di disoccupazione degli immigrati stranieri che sarebbe addirittura tre volte tanto quello relativo ai lavoratori italiani (il 15 per cento contro il 5,4 per cento).

Elena Donazzan, dunque, non esita a bacchettare Boeri quando dice che la previdenza del nostro Paese è in grado di reggersi soprattutto grazie al lavoro svolto dagli immigrati.

Donazzan: 'O Boeri è in malafede oppure ha letto male i dati'

Ma non finisce qui, perché l'assessore al lavoro della Regione Veneto sottolinea come il flusso migratorio stia interessando soprattutto i ricongiungimenti famigliari, ricongiungimenti che aggiungerebbero, poco o nulla, alla manodopera.

Si tratta, infatti, nella maggior parte dei casi, di mogli che non vanno a lavorare, bambini o ragazzi che vanno a scuola, oppure di persone anziane. La Donazzan, infine, aggiunge il fatto che le aziende del Veneto preferiscono assumere personale con alta specializzazione e alta qualificazione. 'O Boeri ha letto male i dati - sentenzia la Donazzan - o è in malafede'.

Ricordiamo, a questo proposito, che Matteo Salvini aveva proposto, in tal senso, di decurtare la pensione sociale dei migranti, proprio quelle derivanti dai ricongiungimenti famigliari. Il vicepremier aveva sottolineato come si tratta di persone che non hanno mai versato una lira di contributi e che costano, ogni anno, un miliardo alle casse dello Stato.