Nulla da fare per la famigerata Quota 41 a favore dei lavoratori precoci. La misura avrebbe garantito a migliaia di lavoratori l'uscita anticipata dopo la maturazione di almeno 41 anni di anzianità contributiva indipendentemente dall'età anagrafica. L'intervento, tuttavia, sarebbe stato riservato solo ai lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del compimento del 19esimo anno di età e che quindi hanno una lunga carriera contributiva alle spalle.

Nessun intervento su quota 41

In fase di riapertura dei lavori per la nuova Legge di Stabilità, infatti, il governo giallo-verde, dovrebbe riaprire la discussione sulla quota 100 e sul superamento della precedente riforma Fornero più volte sbandierata da Lega Nord e Movimento 5 Stelle e inserite nel contratto di governo.

Su tale punto, infatti, i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sembrano d'accordo anche se la misura previdenziale per i precoci sembra destinata a rimanere nel dimenticatoio.

Se da un lato, infatti, il meccanismo di Quota 100 sarà una misura inserita nella nuova Legge di Bilancio, la misura inerente alla Quota 41 sarà rinviata a data da destinarsi visto che, secondo quanto scrive "Today" non sarebbe economicamente sostenibile per le casse statali. La misura riservata ai precoci, però, potrebbe trovare un maggior spazio a partire dal prossimo anno con la Legge di Stabilità 2020. Nulla da fare anche per la cosiddetta q

Quota 42; la misura ipotizzata alcuni giorni fa e che avrebbe garantito una maggiore flessibilità a partire dai 42 anni di versamenti contributivi indipendentemente dal requisito anagrafico.

Molti lavoratori, infatti, avrebbero avuto la possibilità di scegliere la misura di uscita maggiormente adatta alla propria situazione contributiva.

Taglio dei vitalizi, le due proposte di Lega e M5s

Nessun accordo, invece, per quanto riguarda il taglio alle Pensioni d'oro: solo due proposte distinte e non compatibili avanzate dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle. Secondo la proposta di legge avanzata dai grillini, infatti, per tagliare le pensioni d'oro occorrerebbe introdurre il ricalcolo secondo il metodo contributivo per la parte dell'assegno che eccede i 4mila euro netti mensili.

La Lega, invece, si è concentrata maggiormente sull'introduzione di un contributo di solidarietà che consiste in un prelievo tra i cinque e i sette euro al mese da applicare sui trattamenti pensionistici di 2 mila euro lordi mensili o di importi superiori.