L'ex deputato Davide Baruffi del Partito Democratico, in un recente post pubblicato su Facebook, si è detto - facendo un commento sull'attuale operato del Governo - contrario alle misure fin qui proposte sui temi previdenziali.

La pensione anticipata quota 100, ha scritto infatti Baruffi, ‘non sarà una vera quota 100’. A suo avviso, il Governo del cambiamento, in realtà, ha solo raccontato bugie agli elettori. Vediamo meglio le sue parole.

Pensioni 2018/19: troppi paletti per quota 100, servono 64 anni

La misura di pensione anticipata quota 100, annunciata in campagna elettorale come somma tra età anagrafica e contributiva, non sarà invece esente da vincoli.

Anche le ultime dichiarazioni rilasciate a Labitalia da Alberto Brambilla, esperto previdenziale della Lega, sembrano non lasciare alcun dubbio. La quota 100 sarà a partire dai 64 anni d’età e 36 di contributi.

Ecco allora che le osservazioni dell’ex onorevole del PD Baruffi sembrano ancora più mirate, a dispetto di quanti sotto il post hanno scritto, certamente infastiditi dall'attacco contro il Governo: “è già uscito il documento ufficiale?” ,“Vi è l’ufficialità di tali misure?”. Ma le dichiarazioni di Brambilla, diffuse dai media dopo il post di Baruffi - che ricordiamo, nella precedente legislatura, faceva parte della commissione Lavoro alla Camera insieme a Damiano - non fanno altro che confermare le intenzioni del Governo giallo-verde.

La quota 100 sarà per una platea ristretta di lavoratori. Per l’ex onorevole dem, dunque: “non sarà una vera quota 100": occorrerà avere almeno 64 anni e accettare il calcolo contributivo, oltre al tetto di 2 anni di contributi figurativi”.

Pensioni anticipate: quota 100 peggiorativa rispetto ad Ape social e volontaria

A conti fatti, dice Baruffi: è un peggioramento rispetto alle condizioni precedenti e sia rispetto ad Ape social che volontaria.

Eppure, continua Baruffi: “Quando erano all'opposizione avevano promesso l'abolizione della Fornero e la Lega aveva addirittura promosso un referendum farlocco”. Poi, seccato aggiunge: alla fine, alla prova dei fatti, ora che sono al Governo, non hanno rispettato le promesse, non vi sarà nessuna abolizione della Fornero, e rischiano non solo di rimangiarsi le promesse, ma anche le correzioni buone già apportate alla legge.

Così si conclude il post di Baruffi, che accusa il Governo di aver ingannato i cittadini: “Si sono rimangiati tutto, comprese le correzioni fatte da noi e che avevano sbeffeggiato”. Le bugie, dice infine, sempre più certo delle affermazioni contro l’attuale operato del Governo giallo-verde, che si è sempre detto del Cambiamento: “hanno le gambe cortissime, sono bastati pochi mesi per svelare l'inganno. Bel cambiamento".

Già in passato, precisamente il 6 giugno, Davide Baruffi aveva criticato su Facebook il Governo: ”Quota100 e pensione anticipata con 41anni di contributi sono proposte positive di correzione della Fornero. Io stesso ero tra i firmatari delle proposte di legge che hanno dato il titolo a questi progetti e non ho cambiato idea".

Ed aveva poi aggiunto: "Se poi si introducono ulteriori paletti sui contributi figurativi (come leggo) si penalizzano soprattutto le carriere più discontinue (paradossale nel tempo della precarietà) e, ancora una volta, le donne".