Il Decreto Dignità entrato in vigore l’11 agosto 2018 ha stabilito e trovato una soluzione per i tanti diplomati magistrale messi fuori dai vari ricorsi. La soluzione è il concorso straordinario il cui bando potrebbe già essere pubblicato il prossimo 10 ottobre. La decisione del Ministro Bussetti arriva per porre fine ad una complessa vicenda riguardante i maestri diplomati e l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che ha trasformato i contratti a tempo indeterminato in contratti a termine. C’è grande attesa per il Concorso straordinario, dunque, perché rappresenta una speranza per non perdere i tanti anni di sacrifici che il lavoro di maestro comporta.
I requisiti del Concorso e chi può partecipare
Se l’indizione del concorso sembra sempre più imminente, anche se ci sarebbe una data ma è ufficiosa, nella bozza compaiono già i primi requisiti da possedere alla data di scadenza del bando. I titoli da possedere per poter accedere al concorso sono due: il diploma magistrale conseguito entro l’anno 2001/2002 e la laurea in Scienze della Formazione Primaria. Il titolo non basta, sarà necessario dichiarare due anni di servizio specifico, primaria o infanzia, svolto nel ruolo in cui si chiede l’accesso in ruolo. Per evitare fraintendimenti, il Miur ha già pensato a chiarire che il servizio richiesto si riferisce allo svolgimento di 180 giorni lavorativi.
Per chi volesse concorrere per i posti di sostegno, sarà necessario avere conseguito il titolo e, in quel caso, si potrà fare valere sia il servizio svolto nel posto comune, che il servizio precedente alla Specializzazione.
L’Onorevole Lucia Azzolina parla del Concorso
Ha espresso positività l’Onorevole del M5S: secondo la stessa il Decreto Dignità avrebbe lavorato a favore delle maestre, cercando di porre rimedio alla sentenza del Consiglio di Stato.
La trasformazione dei contratti a tempo indeterminato in contratti fino al 30 giugno 2019 ha evitato la giostra del cambio maestri, che di sicuro non avrebbe giovato agli alunni. Il Concorso straordinario rappresenta, per chi ha lavorato negli ultimi anni nella Scuola, il giusto riconoscimento contro chi decide di rispolverare un diploma magistrale dimenticato e di salire in cattedra senza esperienza. L’Onorevole parla di oltre dodici mila posti a disposizione che, se venissero confermati, risolverebbero l’annosa vicenda di molti maestri.