L'anno scolastico è ufficialmente iniziato e già dal primo giorno di Scuola studenti e rispettivi genitori si sono accorti di una realtà tanto sconfortante quanto ricorrente ormai da diversi anni. Mancano i docenti. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano "Repubblica" infatti su circa 57.000 posti autorizzati dal Miur solo poco meno del 45%sarebbero stati affidati a docenti di ruolo.

In più le Graduatorie sarebbero ormai esaurite. Questi due fattori insieme non farebbero altro, secondo il punto di vista dei principali sindacati di categoria, che incentivare il precariato tra la classe docente.

La situazione attuale

Come accennato il Miur aveva richiesto al competente ministero dell'Economia di immettere in ruolo per l'anno scolastico 2018/2019 esattamente 57.322 nuovi docenti per altrettante cattedre vacanti. Il ministero dell'Economia ha, ovviamente, concesso la suddetta autorizzazione ma sono stati inseriti solo 25105 docenti su tutto il territorio nazionale. A dimostrazione del fatto inequivocabile, come evidenzia "Repubblica" che il sistema di reclutamento degli insegnanti adottato dalla Pubblica Amministrazione fa acqua da tutte le parti.

Un problema che si aggrava ulteriormente se si considera il settore degli insegnanti di sostegno. A livello nazionale ne sarebbero occorsi esattamente 13.329. Ne sono stati immessi in ruolo meno del 13%. Cioè esattamente 1682.

I motivi di questa situazione

Il problema della scarsità di docenti di ruolo si sta ripresentando ogni anno fondamentalmente per due ordini di motivi. Innanzitutto i concorsi. L'ultimo di cui si è appena esaurita la graduatoria risale al 2016. Ne erano stati annunciati almeno altri tre per l'anno scolastico 2018/2019. Ma, attualmente, solo uno è in corso. L'altro canale istituzionale per reperire personale docente sono le Graduatorie ad Esaurimento. Ma, sopratutto per le materie scientifiche alle medie e alle superiori come ad esempio matematica e fisica sono chiuse ormai da tempo.

Ci sarebbe anche un altro canale di reclutamento istituzionale. Si tratta del Fit, il percorso di formazione per insegnanti voluto dalla ex ministro Valeria Fedeli. Ma anche in questo caso non si è ancora concluso nulla. Solo per citare un esempio, nel Lazio, come mette in evidenza Lena Gissi Segretaria della Cisl - Scuola, le commissioni devono ancora svolgere le prove che sono state programmate per il mese di novembre 2018.

L'incontro con i sindacati

Questi dati sono stati al centro di un incontro avuto il 13 settembre tra Miur e sindacati dove è stata affrontata anche la questione delle supplenze. I sindacati hanno manifestato tutte le loro perplessità ed evidenziato come l'applicazione della nuova normativa sulle nomine a supplente con data certa e clausola risolutiva espressa stia facendo sorgere molti problemi e ingenerando confusione.

Da parte sua l'amministrazione avrebbe suggerito di fare riferimento alla prima pubblicazione delle graduatorie senza tenere conto dell'apertura delle successive finestre temporali. Questo per evitare discontinuità del personale docente nello stesso posto. Il Miur, inoltre, ha suggerito di regolare definitivamente la faccenda al momento dell'uscita della nuova normativa che dovrebbe regolamentare il rinnovo delle graduatorie. Da parte sua il sindacato Snals ha evidenziato che una soluzione di questo genere potrebbe generare ulteriore contenzioso legale.

La Cisl, da parte sua, attraverso la propria Segretaria Lena Gissi, nonostante si riconosca il lavoro svolto dalla ex ministro Fedeli e la buona volontà dell'attuale titolare dell'Istruzione Marco Bussetti, preme perché vengano indetti immediatamente dei nuovi concorsi.

Non solo dovrebbero essere assunti dei provvedimenti urgenti per gli insegnanti abilitati di seconda fascia. Da parte sua la Cgil, attraverso la segretaria della Fic - Cgil Annamaria Santoro insiste sulla riforma delle procedure di reclutamento non solo degli insegnanti ma anche del personale ATA.