"Sono fiducioso che tutte le parti trovino un compromesso. Sappiamo che ci sono procedure stabilite e accettate da tutti, ci sono state deviazioni: non è la prima volta e non sarà l'ultima", lo ha affermato il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi dopo la volontà dell'esecutivo di far partire la famigerata Quota 100 e il cosiddetto reddito di cittadinanza dalla prossima primavera.
Draghi fiducioso per un compromesso
Come riportato dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", infatti, il Governo giallo-verde sta valutando tutte le ipotesi possibili per far partire il meccanismo di Quota 100 limitando i costi richiesti dalla misura in vista dell'approvazione della nuova Legge di Bilancio che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2019.
Resta al lavoro anche il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria che lunedì dovrà portare in Consiglio dei Ministri il disegno di legge in materia fiscale e anche quello riguardante la nuova manovra finanziaria. A destare maggiore preoccupazione, sono state le parole rilasciate dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che ha parlato di un'operazione strutturata in due tempi. In primo luogo verrà approvato il decreto legge fiscale. Tempi più lunghi per l'approvazione della nuova Legge di Bilancio anche se il varo potrebbe avvenire entro il 20 ottobre.
Sono 37 i miliardi richiesti dalla nuova manovra
Il motivo principale dal quale sono scaturite le dichiarazioni dello stesso Giorgetti, riguarda il nodo-coperture ancora da risolvere.
Difatti, mancano all'appello ancora 3-4 miliardi di euro e potrebbe esserci il rischio che le misure contenute nel teso della Legge di Bilancio potrebbero slittare. La nota di aggiornamento del nuovo Documento di Economia e Finanza, fissa il deficit al 2,4 % del Pil per il 2019 e il valore della manovra in 37 miliardi di euro.
Di questi, circa 22 miliardi sono coperti con l'indebitamento, altri 8,1 miliardi con maggiori entrate e, infine, 6,9 miliardi vengono coperti con tagli alla spesa.
Cosa assai diversa, invece, per la Quota 100 per la quale sono state ipotizzate l'introduzione di alcune finestre trimestrali: la prima partirà ad aprile fino al gennaio 2020.
L'obiettivo, è quello di contenere i costi entro i 16 miliardi di euro previsti per il 2019. Anche il cosiddetto reddito di cittadinanza potrebbe subire uno slittamento. Intanto, lunedì 15 ottobre i Paesi europei dovranno inviare alla Commissione Europea il Draft Budgetary Plan dove devono essere indicare le misure che saranno adottate nella nuova Legge di Stabilità.