Pensioni e Quota 100, da quando si è insediato il nuovo governo gialloverde la riforma del sistema pensionistico ha un solo colore, quello della Lega. Salvini fin da prima della campagna elettorale ha sempre sostenuto di volere 'distruggere la legge Fornero' e ora che è al governo, insieme ai tecnici, ha elaborato Quota 100. Una strategia economica che somma gli anni di lavoro con l'età anagrafica per poter andare in pensione, ma non priva di insidie.
Pensioni, Quota 100 nasconde molte insidie
Nonostante i proclami del vicepremier che insiste che non ci saranno penalità per chi decide di andare in pensione prima, il governo stesso (l'Ufficio Parlamentare di Bilancio) sconfessa le dichiarazioni di Salvini.
L'ufficio di Bilancio ha infatti avviato alcune simulazioni in merito a Quota 100 e ha dimostrato che con la nuova riforma i tagli sugli assegni possono arrivare anche a superare il 30%. A causa proprio dei minori contributi versati il taglio alla pensione può essere anche di un terzo, prima ci si ritira e più l'assegno sarà decurtato. Quota 100 potrebbe costare molto cara ai futuri pensionati. L'Ufficio Parlamentare di Bilancio, in una relazione alla Camera e al Senato ha affermato che i tagli partiranno da un minimo del 5% ad arrivare a oltre il 30% per chi uscirà dal lavoro con 4 anni di anticipo. I vantaggi della nuova riforma li vedranno solo chi ha iniziato a lavorare tra i 22 e i 26 anni, sempre però accettando una rendita inferiore a quella prevista.
L'Ufficio stesso però sottolinea che, nonostante siano previsti tagli, il tutto va bilanciato da un maggior numero di anni per i quali si percepisce l'assegno: "Il disincentivo è crescente all'aumentare degli anni di anticipo...raggiunge valori intorno all'8% in caso di anticipo oltre i quattro anni". L'Upb, inoltre, non è positivo neppure riguardo alla manovra economica generale del Governo, "le grandezze della finanza pubblicata appaiono soggette a rischi e incertezze".
In arrivo buste dell'Inps ai lavoratori
Nelle prossime settimane l'Inps invierà diverse milioni di lettere con l'estratto contributivo e una simulazione dell'importo della pensione futura in base a quanto versato finora. L'annuncio è stato fatto dal presidente dell'Inps Boeri, negli ultimi 2 anni circa 5 milioni di lavoratori hanno elaborato 16,4 simulazioni a testa grazie al servizio online "La mia pensione futura". Al momento il servizio è rivolto solamente al settore privato, Boeri però ha annunciato che presto si allargherà anche a 500mila dipendenti pubblici.