Importanti novità sulle Pensioni dei lavoratori che stiano maturando i requisiti di uscita arrivano dalle date di presentazione delle domande di pensione, da farsi entro le due scadenze di fine mese e di fine anno 2018. Secondo quanto riporta l'inserto economico Tuttosoldi del quotidiano La Stampa, infatti, ai lavoratori del settore privato converrebbe presentare domanda di pensione il prima possibile, entro il 30 novembre 2018, mentre i lavoratori statali avrebbero un mese in più per presentare l'istanza, esattamente entro il 29 dicembre prossimo.

Chi prima riuscirà ad uscire da lavoro, andando in pensione entro fine anno, potrà evitare l'applicazione dei nuovi coefficienti di trasformazione che verranno applicati ai lavoratori per le pensioni del biennio 2019 e 2020. Tuttavia, il meccanismo dei coefficienti di trasformazione andrà ad incidere anche sulle pensioni anticipate a quota 100 per le età di uscita a partire dai 62 anni, a parità del numero minimo di contributi pari a 38 anni. Infine, Tuttosoldi ha svolto anche alcune simulazioni sulle perdite di assegni mensili di pensione derivanti dall'abbassamento dei coefficienti stessi.

Ultime novità pensioni anticipate e pensione di vecchiaia 2018, 2019 e 2020: mensili al ribasso

Le scadenze sulle pensioni consigliate dall'inserto de La Stampa riguardano i giorni per la presentazione della domanda di pensione all'Inps.

Nel dettaglio, i privati avranno come termine venerdì 30 novembre 2018 per le pensioni che decorreranno dal 1° dicembre prossimo. Un mese in più lo avranno a disposizione i lavoratori statali: infatti, per i dipendenti pubblici, la scadenza per la presentazione della domanda di pensione è fissata a sabato 29 dicembre, dal momento che la propria pensione avrà come decorrenza il lunedì successivo, ovvero il giorno 31 dicembre 2018.

Entrambe le scadenze, se rispettate, permetteranno ai lavoratori del settore privato e agli statali di rientrare nei coefficienti di trasformazione in vigore fino a tutto il 2018: rimandare la pensione al 2019 causerebbe l'abbassamento dell'importo mensile della pensione stessa. Nel calcolo dei coefficienti di trasformazione, tuttavia, occorre considerare che rientrano i soli versamenti derivanti dal sistema contributivo.

Pertanto, i coefficienti si applicano:

  • ai periodi che vanno dal 1° gennaio 1996 per i lavoratori che alla fine del 1995 vantavano meno di 18 anni di contributi, con applicazione del sistema retributivo fino al 1995 e contributivo successivamente, fino alla pensione;
  • ai periodi dal 1° gennaio 1996 senza anzianità contributiva fino al 1995 per i quali la pensione sarà calcolata, esclusivamente, con il metodo contributivo;
  • ai periodi dal 1° gennaio 2012 per chi aveva versato contributi prima di tale data, ragione per la quale si applicherà il metodo retributivo fino al termine del 2011 e il contributivo a partire dal 1° gennaio 2012.

Pensioni anticipate, novità oggi coefficienti: assegno di pensione al ribasso, i calcoli

I coefficienti di trasformazione del 2019 e del 2020, rispetto a quelli in vigore nel 2018, determineranno pensioni più basse per le uscite dai 57 ai 70 anni, con la novità del calcolo delle pensioni a 71 anni per il nuovo biennio, dettato dall'incremento dell'aspettativa di vita.

Il coefficiente, che va moltiplicato per il totale dei contributi di pensione versati dai lavoratori privati e statali nell'arco della carriera lavorativa per determinare la pensione lorda annuale, saranno in ribasso: a chi uscirà a 57 anni nel 2019 sarà applicato il valore di 4,200% rispetto al 4,246% del 2018. La differenza è più marcata al crescere dell'età: uscendo a 66 anni, si otterrà un coefficiente pari a 5,419% rispetto al 5,506 attuale. In cifre, per un lavoratore che abbia versato nella sua carriera 330 mila euro di contributi, la pensione anticipata a 57 anni passerà dai 14.010 euro attuali ai 13.860 euro del 2019; a 66 anni, invece, la pensione scenderà a 17.880 euro rispetto ai 18.170 euro attuali.

A 70 anni, infine, si parla di una perdita dai 21.050 ai 20.650 euro.

Pensione anticipata a quota 100: assegno di uscita più basso per i minori contributi

E' scontato che il meccanismo dei coefficienti di trasformazione andranno ad incidere anche sulle pensioni anticipate a quota 100 del 2019. Più si abbassa l'età di uscita e più bassi saranno i valori delle pensioni stesse. Proprio recentemente, BlastingNews ha svolto uno studio sui valori dei coefficienti di trasformazione per le età interessate dalle pensioni a quota 100, ovvero dai 62 ai 66 anni. L'incidenza sulle pensioni, inoltre, verrà determinata (in negativo) dal minor numero di anni di contributi versati in corrispondenza dell'età di uscita con le pensioni a quota 100 e alla minore rivalutazione dei contributi stessi, dettata dall'andamento, anche in congiuntura, dei titoli di Stato (e, in particolare, dei Btp) e dal trend dello spread, determinato proprio dai titoli Btp.