Se ci sono alcune certezze riguardo alla quota 100 e alle relative alternative per la pensione anticipata sebbene ci sia poco o nulla di scritto, non si può affermare la stessa cosa per la famosa proroga "Opzione Donna". L'opzione permetterebbe l'uscita anticipata delle donne dal mondo del lavoro e l'accesso alla pensione con 58 o 59 anni con 35 anni di maturazione contributiva. Ma da tutto questo sorge un dubbio piuttosto importante: ancora non è chiaro se si potranno maturare i requisiti fino al 2019.
Quota 100 e Opzione Donna: invariato a parte il requisito anagrafico
Il decreto che prevede la tanto decantata proroga dell'Opzione Donna è già pronto e l'opzione è rimasta invariata salvo per il particolare del requisito anagrafico. Il comunicato del 15 ottobre 2018 affermava che le lavoratrici con 58 anni (per quanto riguarda le dipendenti) e 59 (per quanto concerne le professioniste autonome) possono accedere alla pensione se hanno maturato 35 anni di contributi. Fin qui tutto chiaro, se non fosse per il fatto che le tempistiche non sono del tutto trasparenti: non si sa infatti se i requisiti richiesti possono essere maturati fino allo scadere del mese di dicembre dell'anno prossimo. Nei prossimi giorni probabilmente arriveranno altri dettagli che dovrebbero fornire una più chiara interpretazione della proroga.
Le finestre di uscita per la pensione: 4 nell'arco di un anno
Non essendo ancora messa su carta, la quota 100 invece è ancora tutta da stabilire. Il Governo attuale nelle scorse settimane ha però già voluto gettare le basi, affermando che la formula per la quota 100 sarà di 62 anni di età anagrafica più 38 anni di maturazione contributiva (tenendo presente le quote 101 e le quote 102 ecc.
come varianti della quota 100).Nel frattempo, sono stati fissati i periodi per poter accedere alla pensione con la quota 100, e finora è stato deciso per quattro finestre nell'arco di un anno: la prima ad aprile, per proseguire successivamente ogni 3 mesi, dunque luglio, ottobre e gennaio successivo. Per i lavoratori pubblici le finestre di uscita sono solo due, previo preavviso di sei mesi; per i dipendenti della scuola invece si conta solo una finestra: il primo di settembre, per ovvi motivi legati all'anno scolastico.
Ovviamente non essendo ancora ufficializzato nulla, queste date potrebbero subire modifiche, così come potrebbero incorrere in modifiche anche altri particolari importanti.