Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 11 novembre 2018 vedono confermare da parte dell'esecutivo l'impianto della Manovra e quindi gli interventi riguardanti la nuova quota 100 ed il reddito di cittadinanza. È in particolare il ministro dell'Economia Giovanni Tria a spiegare la necessità di rilanciare il Paese attraverso un rapporto di deficit / Pil non inferiore al 2,4%.
Una posizione che viene aspramente criticata dall'opposizione, a partire dalle stime che risulterebbero incoerenti rispetto alla situazione attuale. Nel frattempo con la chiusura dell'anno si avviano anche gli ultimi pagamenti del 2018 da parte dell'Inps per gli emolumenti di dicembre e la 13esima mensilità.
Pensioni anticipate e Quota 100: il governo verso la conferma delle stime
Le ultime dichiarazioni in arrivo dall'esecutivo sembrano confermare le stime riguardanti la legge di bilancio 2019 ed i provvedimenti riguardanti la flessibilizzazione dei requisiti di quiescenza, oltre all'avvio del nuovo reddito di cittadinanza.
Il ministro dell'Economia Tria ha infatti ribadito la necessità di arrivare ad un deficit uguale o superiore al 2,4% per poter rilanciare la crescita economica. Una posizione sulla quale ha espresso il proprio scetticismo non solo la Commissione Europea, ma nelle ultime ore anche la Banca d'Italia. Il quadro appare quindi ormai chiaro ed un cambiamento profondo rispetto all'attuale impostazione della Manovra diventa ogni giorno più improbabile, stante che dal Mef si è assistito ad un allineamento con le posizioni già espresse dai Vice Ministri Salvini e Di Maio.
La replica di Paoan a Tria: la crescita prospettata non è sostenibile
Dall'opposizione arriva una dura critica alle posizioni assunte dal governo in merito alla crescita prospettata nei calcoli relativi la legge di bilancio 2019.
"I pilastri della manovra non sono in grado di garantire la crescita prospettata dal governo: quello presentato da Tria è un quadro pieno di rischi, un azzardo che il paese non merita", ha spiegato l'ex ministro dell'Economia Piercarlo Padoan. Secondo il parlamentare Dem, anche gli investimenti pubblici "rischiano di subire un forte rallentamento dalle misure introdotte nella manovra; sulla mancata correlazione positiva dell'intervento sulle pensioni e il mercato del lavoro e sul forte rischio di credit crunch dovuto al permanere di uno spread troppo alto". Elementi che produrranno degli effetti recessivi e che per l'esponente democratico non risultano quindi sostenibili rispetto agli intenti dell'esecutivo.
Dall'Inps in arrivo due assegni a dicembre
Nel frattempo dall'Inps sono in arrivo a tutti i pensionati gli ultimi assegni dell'anno, ed in particolare quello relativo alla mensilità di dicembre ed alla cosiddetta tredicesima. La scadenza nel mese di dicembre si diversificherà sulla base del primo giorno bancabile utile, garantendo gli assegni al 1° di dicembre per chi possiede un conto presso Poste Italiane (cadendo di sabato) ed al 3 dicembre per chi ha scelto l'accredito presso un conto bancario. A questi due pagamenti si potrebbe aggiungere per alcuni anche una quota di 14esima, che viene normalmente pagata a luglio. Questo perché nel caso in cui la maturazione del diritto avvenga successivamente alla prima scadenza prevista nell'anno, l'accredito slitta appunto a dicembre.