Le considerazioni di Damiano, esponente dem, partono dalle ultime dichiarazioni rese pubbliche dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UpB) che mette in guardia gli italiani sulle forti penalizzazioni a cui andranno incontro optando per quota 100, penalizzazioni che partiranno dal 5% nel caso si anticipasse soltanto di un anno l'entrata in quiescenza. Questo taglio implicito - spiega l’onorevole - non era mai stato tenuto in considerazione, ma è un effetto pesante se si considera che potrebbe essere abbinato al blocco del cumulo tra redditi da pensione e lavoro.

Pensioni 2019: tagli importanti con l'uscita con quota 100, la conferma arriva da UpB

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UpB) e nello specifico il presidente nonché docente Pisauro ha ribadito che non potranno bastare 6.7 miliardi inseriti in manovra per la sola misura di quota 100, perché se tutti decidessero di optare per l’uscita anticipata ne occorrerebbero ben 13 solo per il 2019. Inoltre chi deciderà di optare per questa possibilità dovrà tenere bene a mente le penalizzazioni a cui andrà incontro: uscendo 1 anno prima l’assegno sarà decurtato di circa il 5%, uscendo 4 anni prima il taglio potrebbe arrivare anche al 30%. Insomma, una bella fetta di assegno in meno. Partendo da questo punto, Cesare Damiano nella sua ultima nota stampa asserisce che purtroppo le audizioni in corso alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato mettono sempre più in evidenza le incongruenze politiche e contabili della manovra.

Pensioni anticipate, quota 100: 'Attenti al taglio dell'assegno'

Il taglio implicito dal 5 al 30% per uscire dai 62 anni con la quota 100 - afferma l’onorevole del partito democratico Cesare Damiano - è un aspetto che non era stato messo in luce in modo chiaro. E' una cosa positiva dunque, dice convinto, si sia venuti a conoscenza dello studio e delle simulazioni effettuate dall'Upb, l'Ufficio Pubblico di Bilancio.

Purtroppo è evidente, prosegue affranto, che ‘I 6,7 miliardi per le Pensioni, stanziati dal Governo, sono del tutto insufficienti'. Inoltre la Legge di Bilancio non regge ed è squilibrata a svantaggio degli investimenti e vi è il serio rischio che si sfori il 2,4%. Troppe le promesse fatte oltre quota 100 che potrebbero essere disattese: esodati, quota 41, stop aspettativa di vita.

Poi conclude: “La realtà è più dura della fantasia, al di la di quello che pensano Di Maio e Salvini".

Quota 100, Damiano: 'Si corre il rischio di promettere molto senza poter mantenere'

Cesare Damiano (candidato alla Segreteria del Partito Democratico) a proposito della LdB 2019 ha affermato: “Stasera scade il termine per inviare all'Unione Europea la lettera con i contenuti della Legge di Bilancio e, a oggi, non abbiamo ancora il menu. Anzi siamo rimasti fermi all'antipasto”. E sulla misura di pensione anticipata denominata quota 100, Damiano ribadisce i conti dell'esecutivo gialloverde non tornano e le risorse previste sono totalmente insufficienti. Secondo l'onorevole si corre il rischio di promettere molto senza poter mantenere.