I tecnici di Palazzo Chigi sono ancora al lavoro per definire gli ultimi dettagli sul decreto collegato alla nuova Legge di Stabilità che disciplina le regole da applicare al meccanismo di uscita anticipata con Quota 100. Sono circa 6,7 i miliardi di euro stanziati per finanziare la misura sulla previdenza contenuti in un fondo che è stato inserito nella nuova manovra finanziaria.

Circa 360 mila sono le uscite ipotizzate dal Governo

Stando a quanto spiega il quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", il decreto sul pacchetto Pensioni è pronto da alcuni giorni e, il Governo Conte avrebbe stimato circa 360 mila uscite anticipate nel 2019: circa 120 mila sono i lavoratori appartenenti al pubblico impiego che vanno ad aggiungersi alle 50 mila uscite previste dall'agenda dell'esecutivo.

I tecnici del Governo, intanto, ipotizzano un calo di uscite anticipate del 25-30% rispetto al numero dei potenziali beneficiari della quota 100 inizialmente previsto; cosa che potrebbe comportare un risparmio di circa 2 miliardi di euro che potranno essere utilizzati per finanziare altri interventi o potranno aggiungersi alle risorse già disponibili per mettere in atto il cosiddetto reddito di cittadinanza o, addirittura potranno essere utilizzate per ridurre il deficit.

Lega contraria al decreto legge ipotizzato da Di Maio

È questo il motivo che induce la Lega ad andare avanti sulla Quota 100 senza apportare altri ritardi. Difatti, gli economisti della Lega continuano a sostenere la possibilità di presentare un emendamento parlamentare alla nuova Legge di Stabilità.

L'obiettivo, infatti, consiste nel concedere la possibilità ai lavoratori con almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi di utilizzare la prima finestra trimestrale che si aprirà ad aprile 2019. Cosa assai diversa per il Leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio che, invece, avrebbe reso nota la volontà di emanare un decreto legge prima di Natale al fine di chiudere sin da subito la partita su Quota 100 e reddito di cittadinanza che, stando alle recenti dichiarazioni dello stesso Di Maio potrebbero partire nello stesso istante.

A tale proposito è intervenuto anche il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon che non esclude la pista di una modifica in sede parlamentare: "Il nodo va sciolto in tempi rapidi anche per consentire di mandare in pensione chi maturerà i requisiti dal prossimo primo gennaio", ha aggiunto il deputato del Carroccio.