Le ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi venerdì 28 dicembre, riguardano la manovra finanziaria e i suoi futuri risvolti in campo previdenziale: in particolar modo ci sono delle novità in merito alla rivalutazione delle pensioni, secondo una nuova circolare diffusa dall'Inps nella giornata di ieri, in base alla quale le pensioni verranno rivalutate con le vecchie fasce, in attesa dell'entrata in vigore della legge di bilancio. Sempre in tema di rivalutazione delle pensioni, c'è da registrare l'attacco dei sindacati contro il governo gialloverde, in particolar modo da Ivan Pedretti, segretario generale Spi-Cgil.

Pensioni rivalutate a gennaio con le vecchie fasce

Gli importi degli assegni pensionistici, a gennaio 2019, saranno adeguati in base al carovita dell'1,1 per cento. Come sottolineato dal quotidiano economico 'Il Sole 24 ore', non verrà applicato il meccanismo di indicizzazione indicato nella manovra finanziaria in via di approvazione dal Parlamento, bensì quello indicato dalla legge 388/2000. La notizia è stata ufficializzata da una nuova circolare diffusa dall'Inps, la 122/2018, all'interno della quale viene precisato che gli incrementi per il prossimo anno potranno subire delle variazioni e che le eventuali modifiche, derivanti dall'entrata in vigore della nuova legge di bilancio, verranno comunicate in seguito.

Pensioni, i valori di riferimento per il 2019

In buona sostanza, l'istituto nazionale di previdenza sociale ha voluto sottolineare come i pensionati che percepiscono un assegno superiore a tre volte il trattamento minimo, ovvero 1522 euro, riceveranno una pensione di valore provvisorio che, con tutta probabilità, sarà soggetto, poi, a conguaglio.

Si deve considerare, infatti, che le pensioni verranno pagate il 3 gennaio, una scadenza troppo ravvicinata rispetto all'approvazione della legge di bilancio. Nessuna modifica, invece, per quanto riguarda i principali valori di riferimento: l'assegno minimo sale dagli attuali 507,42 euro a 513,01 euro mentre quello vitalizio da 289,24 euro a 292,43 euro.

Quota 100, Pedretti: 'Il trucco del governo, ci usa come un bancomat'

Proprio sul fronte delle rivalutazioni delle pensioni, Ivan Pedretti, segretario generale Spi-Cgil, potente esercito dei pensionati, è furioso con il governo gialloverde per il blocco della rivalutazione delle pensioni. Pedretti, in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano 'La Stampa', sottolinea come tre volte il minimo significa 1.500 euro lordi mensili, si sta parlando di 1.200 euro netti. Si ritiene che non si possa parlare di pensioni d’oro ma di pensioni medie, di persone, sottolinea il segretario generale Spi-Cgil, che già sono state impoverite e lo saranno ancora di più: si fa presente come il blocco della rivalutazione, introdotto nel 2011 dal governo Monti, oggi viene ribadito dal governo Lega-Movimento Cinque Stelle.

L'esponente sindacale non usa mezzi termini: 'Ci usano come un bancomat.'. Si sottolinea come sia semplice realizzare Quota 100 come sta facendo il governo Conte, togliendo cioè dei soldi ai pensionati con redditi medio-bassi per distribuirli ai pensionati di domani. Pedretti ritiene che le risorse necessarie dovevano essere prelevate altrove, dall'evasione fiscale e dalle grandi rendite.