Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 5 dicembre 2018 vedono arrivare dal Governo nuove dichiarazioni di conferma sull'intenzione di procedere con l'avvio dei pensionamenti anticipati tramite la quota 100. In particolare, dal Ministero del Lavoro sono stati evidenziati importanti dettagli sulle modalità con cui l'esecutivo intende procedere. Dalla stessa maggioranza emergono anche aggiornamenti sugli assegni minimi e sul taglio agli emolumenti d'oro.
L'opposizione, invece, torna all'attacco sulla tenuta dei conti, chiedendo all'esecutivo di manifestare se si vuole correggere la manovra, mentre dalla Cgil si parla di "flessibilità bluff" e si mette in luce il rischio di disattendere le promesse fatte in campagna elettorale.
Durigon (Lega): quota 100 anche con 2 miliardi di meno
Dalla maggioranza si continua ad ostentare sicurezza in merito all'avvio dei nuovi pensionamenti anticipati tramite la quota 100. A spiegare che il provvedimento risulta "sostanzialmente pronto" è stato il sottosegretario Claudio Durigon che, nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano "Il Messaggero", ha confermato la misura nonostante la presenza di risorse inferiori.
La volontà dimostrata resta, quindi, quella di aprire alle uscite dal lavoro a partire dai 62 anni di età e dai 38 anni di versamenti, con la prima finestra di apertura nel privato fissata ad aprile 2019 e nel pubblico impiego al mese di ottobre. La platea dei potenziali beneficiari è invece fissata in circa 350mila persone, mentre secondo l'esponente del Governo a contenere i costi ci saranno le già citate "finestre di uscita".
Di Maio (M5S) sulle minime: "Da febbraio a 780 euro"
Nel frattempo, anche il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio è tornato ad intervenire in merito alla riforma del settore previdenziale, parlando in particolare di assegni minimi e pensioni d'oro. Nel primo caso ha indicato che "tutti i pensionati minimi che oggi sono in difficoltà avranno una pensione minima di 780 euro a partire da febbraio".
Per quanto concerne, invece, il secondo caso, ha sottolineato che i tagli saranno effettuati "dai 4mila euro in su, ma per tutto quello che non è stato versato. Gli interventi li andiamo a fare per chi non ha versato i contributi per quanto serviva per avere le pensioni di 8mila-10mila euro al mese", ha concluso l'esponente del Governo.
Brunetta (Fi): "Tria spieghi se si vuole correggere la manovra"
Dall'opposizione arriva, invece, un duro attacco al Ministro dell'Economia Giovanni Tria e alle recenti posizioni assunte in merito alla legge di bilancio, definite dal parlamentare Renato Brunetta come contraddittorie. "La Commissione europea ci ha aperto la procedura di infrazione evidenziando una deviazione senza precedenti dalle regole europee, che si basano sulla triennalità.
Noi dovevamo fare una correzione di 0,6% in meno del deficit strutturale, abbiamo fatto invece una maggiore spesa di 0,8%, guarda caso equivalente ai fondi del reddito di cittadinanza e di quota 100 per le pensioni", ha spiegato l'esponente di Forza Italia. Sulla base di queste considerazioni, Brunetta ha quindi invitato il Prof. Tria a dire se c'è l'intenzione di "correggere davvero la manovra".
Ghiselli (Cgil) e il bluff delle pensioni con la quota 100
Anche dai sindacati si esprime preoccupazione in merito alla manovra, ed in particolare ai provvedimenti di flessibilità previdenziali contenuti al suo interno. Secondo il segretario confederale Roberto Ghiselli, sulla questione "c'è una grande confusione" collegabile anche all'impostazione della campagna elettorale.
In merito, invece, al confronto tra il Governo italiano e l'Europa, il sindacalista ha spiegato che la riduzione dei costi intaccherà anche la platea dei potenziali beneficiari della flessibilità previdenziale. "Sicuramente lo faranno facendo finta di non averlo fatto, provando a dare a intendere che quota 100 rimane e gli impegni vengano rispettati", ma "ad oggi, quello che concretamente si farà non è però dato di saperlo", ha concluso l'esponente della Cgil.