Il dibattito sulla riforma delle Pensioni, in particolare sulla Quota 100 che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo anno, si arricchisce di un nuovo capitolo con le voci, riportate dal Corriere della Sera e riprese da altri media, circa la possibilità che l’attesa riforma diventi, in realtà, una Quota 104. Voci che nascono dalla proposta dell’economista di area leghista Alberto Brambilla, ma prontamente bollate dallo stesso Matteo Salvini come “una bufala”.

Le ultime news sulla riforma pensioni, Quota 100 potrebbe cambiare

In ottemperanza alle richieste della Commissione europea, che chiede di rivedere la manovra per ridurre il deficit, una proposta giunge da Alberto Brambilla, direttore del centro studi di Itinerari Previdenziali ed economista vicino alla Lega che Matteo Salvini vorrebbe alla presidenza dell’Inps al posto di Tito Boeri.

Una voce, quindi, alquanto attendibile e per questo prontamente ripresa e messa in risalto dai mezzi d’informazione.

La proposta di Brambilla parte dalla considerazione che con Quota 100 l’Inps potrebbe ritrovarsi a gennaio 2019 a dover gestire circa 300 mila nuove domande di pensionamento con un costo stimato di circa 7 miliardi di euro. L’idea sarebbe quella di legare la Quota 100 ad uno schema secondo il quale i primi ad avere accesso alla pensione dovrebbero essere i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti richiesti, 62 anni di età e 38 di contributi, da almeno due anni alla data del 31 dicembre 2018. A seguire, una finestra estiva di cui beneficerebbe un secondo scaglione formato chi ha raggiunto i requisiti da più di 18 e meno di 24 mesi e così via, con scaglioni successivi distribuiti tra 2019 e 2020.

Secondo questo meccanismo, le uscite sarebbero circa 150 mila nel 2019 e 100 mila nel 2020, con una spesa che sarebbe ridotta a 3,9 miliardi l’anno, con un picco di 5,3 miliardi da mettere a bilancio nel 2020. L’inconveniente della proposta, difficilmente accettabile dal Governo, è però quello di trasformare nei fatti la riforma in una Quota 104, visto che chi raggiunge la somma di 100 tra età e contributi dovrebbe aspettare altri due anni per andare in pensione.

La Lega conferma la riforma: “Quota 100 da aprile”

L’ipotesi, per quanto proveniente da fonte attendibile, è stata infatti smentita dalla Lega per voce dello stesso leader, il viceministro Salvini, che ha liquidato le voci coma “una bufala” e confermando l’impegno del Governo sulla Quota 100.

Più articolata la smentita del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, al quale è stata affidata la gestione del dossier sulla riforma delle pensioni.

In una intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero, Durigon si è spinto a prevedere la prima finestra di uscita ad aprile per i lavoratori del settore privato, mentre per i dipendenti pubblici l’ipotesi è quella di prevedere un preavviso di sei mesi sulla finestra di uscita trimestrale, in modo da consentire lo svolgimento dei concorsi pubblici per sostituire il personale in uscita.