Continua la trattativa fra il governo Conte e Bruxelles al fine di ricevere una risposta affermativa dalla Commissione Europea sui temi più caldi della nuova Legge di Stabilità ed evitare la cosiddetta procedura d'infrazione. Resta ancora un dialogo aperto quello riguardante il meccanismo della Quota 100 e il reddito di cittadinanza tanto caro al Movimento 5 Stelle.

Bruxelles chiede la Quota 100 sperimentale

Come ormai tanti sanno, l'esecutivo gialloverde mira ad una misura strutturale che possa garantire la possibilità a migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalla precedente Riforma Fornero di anticipare l'uscita al raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica, unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Tuttavia, la Commissione europea ha più volte bocciato la nuova manovra finanziaria per via degli ingenti costi richiesti dalle misure e il governo è ancora in fase di trattativa al fine di arrivare ad un compromesso. Intanto, il testo della Legge di Stabilità 2019 è approdato in Senato dove dovrebbero arrivare le opportune modifiche per andare incontro alle richieste di Bruxelles. Come riporta Repubblica, infatti, la Commissione europea attende i correttivi per dare il via libera all'Italia sulle misure considerate i pilastri fondamentali della Legge di Bilancio.

Non è escluso che l'Unione Europea possa richiedere al Governo un'ulteriore limatura sulla Quota 100: si pensa ad una misura in via sperimentale solo per il 2019 con la possibilità di proroga nel 2020 solo nel caso in cui i conti pubblici dello stato italiano siano in regola.

Quanto al reddito di cittadinanza, invece, la Commissione avrebbe richiesto maggiori controlli sui beneficiari dell'assegno pari a 780 euro mensili ipotizzato dai pentastellati. Tra le richieste di Bruxelles, anche la riforma strutturale degli ammortizzatori sociali al fine di liberare le risorse necessarie per il reddito minimo.

Per i sindacati la misura non basta

Stando a quanto riporta il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, ad intervenire sulla trattativa fra Roma e Bruxelles sono intervenute anche le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil che avrebbero chiesto al premier Conte nuove modifiche alla Legge di Bilancio oltre a nuovi investimenti su infrastrutture materiali e digitali.

"Manovra inadeguata su lavoro e sviluppo", si legge nella nota unitaria delle parti sociali che considerano la Quota 100 una misura insufficiente visto che mancano ancora interventi a favore dei giovani, delle donne, dei lavoratori precoci, dei lavori gravosi oltre alla separazione fra l'assistenza e la previdenza.