Nel primo pomeriggio di oggi 10 dicembre 2018 si è concluso l'atteso confronto tra Governo e sindacati in merito alla Manovra 2019 ed ai provvedimenti previdenziali e di welfare contenuti all'interno del testo di legge ora in discussione in Parlamento. Il Premier Conte ha evidenziato di voler tenere conto delle segnalazioni giunte dai sindacati, che ritengono la quota 100 ed il reddito di cittadinanza insufficienti rispetto alle reali necessità. Infine, dal CODS si torna a fare il punto della situazione in merito alle stime in arrivo dalla Ragioneria dello Stato ed ai provvedimenti di flessibilità in uscita per le donne.

Il Premier Conte ai sindacati: terremo conto delle vostre proposte

Arrivano i primi riscontri in merito al confronto tenutosi oggi tra Governo e le tre sigle Cgil, Cisl e Uil in merito alla riforma del settore previdenziale e del welfare. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, il Premier Giuseppe Conte avrebbe spiegato di voler tenere conto delle sollecitazioni in arrivo dalle parti sociali. Sulla base della nuova apertura, dall'esecutivo si annuncia inoltre l'intenzione di voler convocare anche le altre sigle che non erano presenti oggi al tavolo ma che hanno richiesto un incontro. In merito invece ai provvedimenti in corso di preparazione, è stata ribadita l'intenzione di agire sulle Pensioni d'oro, visto che "farlo è una misura di equità sociale".

Le richieste delle parti sociali: quota 100 e reddito di cittadinanza insufficienti

Durante l'incontro di oggi le parti sociali hanno presentato al Premier un documento con il quale intendono evidenziare la propria posizione in merito alle tematiche sociali ed al modo in cui vengono affrontate all'interno della Manovra 2019.

All'interno si chiede pertanto un deciso cambio di rotta, visto che la spesa in deficit supera i 20 miliardi di euro. Per Cgil, Cisl e Uil, questa deve essere indirizzata a rilanciare il lavoro, a sostenere le parti deboli della società come donne e giovani, oltre che a ridurre la povertà ed a superare la legge Fornero. In questo senso, la legge di bilancio vista finora coglie la necessità di cambiare direzione, ma risulta "inadeguata sotto il profilo dello sviluppo e del lavoro" oltre che "nel contrasto all'esclusione sociale ed alla povertà".

Pertanto i sindacati chiedono che il reddito di cittadinanza non diventi una politica di mera assistenza e ricordano che la quota 100 da sola non basta a risolvere i problemi del comparto previdenziale.

Armiliato (CODS) su proroga opzione donna, quota 100 e sindacati

Nel frattempo dal Comitato Opzione Donna Social si torna a fare il punto della situazione in merito ai dati in arrivo dalla Ragioneria dello Stato e dall'Inps sui pensionamenti in corso. In tal senso, si ricorda che le stime devono necessariamente riferirsi "al numero complessivo della platea potenziale in modo da garantire sia l’accesso a tutti gli aventi diritto sia la copertura economica relativa". Una considerazione che deve essere ripresa anche nella proposta di proroga dell'opzione donna.

Sulla quota 100 si evidenzia invece che "al momento non è una misura che ricalca le esigenze delle lavoratrici e non specificatamente in riferimento al requisito anagrafico, bensì a quello contributivo". Anche per questo si torna quindi a chiedere che si riconosca e valorizzi finalmente il lavoro di cura nella maturazione dei requisiti utili per accedere all'Inps.

In merito invece all'incontro avvenuto oggi tra Governo e sindacati, la speranza espressa da Armiliato è per un riscontro effettivo già nel breve termine. "Pare che il Premier Conte abbia aperto l’incontro dicendo ‘sono qui per ascoltare’ e questo è sempre auspicabile, oltre che essere un ottimo modo di esordire. Mi auguro però" conclude Armiliato "che oltre ad ascoltare abbia preso nota e soprattutto che voglia tenere in considerazione ciò che ha avuto modo di ascoltare".