Il Governo nella legge di Bilancio ha stanziato coperture finanziarie per garantire aumenti alle retribuzioni dei docenti, ma le cifre non sono quelle che molti si aspettavano. Sono infatti 300 milioni di euro i fondi erogati che devono coprire un aumento per oltre 3 milioni di dipendenti. Se si tiene conto degli importi destinati alla perequazione, la quota-parte dell’indennità di vacanza contrattuale darà un incremento il cui importo varia in base alle fasce di anzianità e che verrà erogata dal quarto mese successivo del mancato rinnovo. Gli aumenti per i docenti di Scuola elementare sono i seguenti in base all'anzianità maturata: anzianità di servizio da 0-8 anni: aumento di euro 19 (che diventano euro 15 per un docente di scuola media o per un docente laureato superiore); anzianità di servizio da 9-14 anni: aumento di euro 14 (che diventano euro 9 per un docente di scuola media o per un docente laureato superiore); anzianità di servizio da 15-20: aumento di euro 8 (che diventano euro 9 per un docente di scuola media o per un docente laureato superiore); anzianità di servizio da 21-27 anni: aumento di euro 3 (nulla è riconosciuto ad un docente di scuola media o per un docente laureato superiore); nulla è riconosciuto ai docenti con un'anzianità 28-34 anni o oltre i 35 anni sia esso di scuola elementare, che docente di scuola media o insegnante laureato superiore.

Elemento perequativo e retribuzioni docenti

L’elemento perequativo è stato introdotto con il contratto collettivo nazionale del lavoro del triennio 2016-18, al fine di garantire a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione un aumento stipendiale pari a 85 euro. Il personale della scuola ha uno stipendio tra i più bassi di quello dei lavoratori pubblici e, a dispetto del contratto che garantisce un aumento di quasi il 3,50%, non è dato per scontato che i docenti possano contare sull'aumento definito bonus Renzi. Per ovviare a tale inconveniente è stato adottato l'elemento perequativo, che sarà erogato fino alla fine di quest'anno.

Indennità di vacanza contrattuale

La legge di bilancio ha previsto che se entro il quarto mese dell'anno successivo alla scadenza del contratto collettivo nazionale del lavoro non ci sia stato ancora il suo rinnovo, i benefici ottenuti devono essere garantiti.

L’indennità di vacanza contrattuale viene stimata solo su alcune voci e su uno stipendio medio docenti di euro 25.184 annui. L'aumento quindi sarebbe di circa 15 euro, come media generale.

Bonus Renzi e aumento a confronto

I dipendenti pubblici, tra cui i docenti, che non superano la retribuzione annua di euro 24.600 euro beneficiano del bonus Renzi di euro 80 mensili.

Il bonus non viene erogato a chi percepisce più di 26.600 euro all’anno. Per chi percepisce la cifra sopra citata come stipendio annuo l'aumento potrebbe tradursi in pochi euro mensili. I docenti potrebbero avere un aumento di 400 euro suddiviso dell'arco dei 12 mesi. Il bonus Renzi sarà quindi loro ricalcolato sulla base del nuovo importo percepito.

Ne deriva che il bonus verrà ridotto a soli 768 euro annui e l'aumento supererà di poco i 200 euro annui. La legge di bilancio prevede, ma solo in un prossimo futuro, che non rientra nel 2019, di aumentare il tetto massimo per il bonus Renzi da 26 mila euro annui a 26.600.