Questo è un periodo in cui si fa un gran parlare di Pensioni, di quota 100, di uscite anticipate e di adeguamenti dei requisiti all’aspettativa di vita. Il decreto del governo che varerà quota 100, opzione donna e le altre misure previdenziali in vigore nel 2019 dovrebbe essere pubblicato intorno alla metà di gennaio. La legge Fornero, nonostante queste novità resta in vigore con l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia che sale a 67 anni. L’aspettativa di vita infatti causerà un inasprimento di 5 mesi per molte misure pensionistiche. Nel decreto in arrivo dovrebbe essere congelato quello relativo alle pensioni anticipate.

Il pacchetto di modifiche alla normativa previdenziale che l'esecutivo si accinge a realizzare nulla cambierà per i lavori usuranti che continueranno a sfruttare i benefici previsti per loro. Per queste categorie di lavoratori, niente adeguamento all’aspettativa di vita e pensione che continua ad essere centrabile all’età di 61 anni e 7 mesi.

Chi sono i lavoratori addetti a mansioni usuranti

La platea di destinatari di questa pensione anticipata è quella dei lavoratori che hanno svolto mansioni usuranti o che hanno prestato attività nelle ore comprese tra le 24:00 e le 05:00 del mattino seguente. Per questi consentita l’uscita raggiungendo quota 97,6 con età minima a 61 anni e 7 mesi e contribuzione previdenziale versata pari ad almeno 35 anni.

Per sfruttare il beneficio occorrerà dimostrare di aver svolto queste tipologie di attività in sette degli ultimi dieci di attività lavorativa, o per la metà della vita lavorativa del soggetto interessato. Le attività lavorative considerate usuranti restano quelle del decreto legislativo 67 del 2011. In primo luogo palombari, lavoratori in gallerie o miniere, lavoratori che prestano attività venendo esposti ad alte temperature o in spazi ristretti, gli operai delle linee a catena e gli autisti di mezzi di trasporto pubblico.

I notturni e la quota che cambia

Alla stregua dei lavori usuranti vengono considerati buoni per uscire dal lavoro in regime pensione usuranti anche i lavoratori cosiddetti notturni. Si tratta di soggetti che hanno prestato attività notturne per almeno 64 giornate lavorative per anno. Occorre ricordare che per questi lavoratori notturni, l’anticipo a 61 anni e 7 mesi con 35 di contributi è concesso solo se per la metà della vita lavorativa o in 7 degli ultimi 10 anni di lavoro prima della domanda di pensione, si è svolto attività tra le 24:00 e le 05:00 del mattino per almeno 78 giornate l’anno.

La quota 97,6 sale a 98,6 per coloro che hanno notti di lavoro tra le 72 e le 77 all’anno. Ancora più alta, cioè a 99,6 per chi invece ha orari di lavoro notturni tra le 64 e le 71 giornate per anno lavorativo.

Altre notizie utili

A partire dal 1° gennaio 2019 per le pensioni in regime usuranti, non ci sarà più l’adeguamento all’aspettativa di vita. Un blocco che è stato già confermato fino a tutto il 2026. Per quanto concerne altri canali di uscita, utilizzabili anche da questi particolari lavoratori nel caso in cui consentano una uscita anticipata rispetto al canale loro dedicato e di cui abbiamo parlato prima, molte le novità entrate in azione quest’anno. Per coloro che hanno 30 anni di contributi maturati per intero nella gestione alla quale si chiede la liquidazione della pensione, nel 2019 si può beneficiare del blocco degli scatti per la stima di vita e andare in pensione a 67 anni e 7 mesi anziché 67 anni come previsto per le pensioni di vecchiaia.