L'agognata Quota 100 sarà una misura in via sperimentale solo per un triennio. E' quanto è stato confermato nel maxi decreto attuativo che il Consiglio dei Ministri dovrà varare per la successiva entrata in vigore della misura in materia previdenziale. Come ormai noto, è intenzione dell'esecutivo giallo-verde inserire in un unico decreto sia reddito di cittadinanza più volte sbandierato dal Movimento 5 Stelle sia la Quota 100, misura voluta dalla Lega.
Il decreto prevede alcuni paletti per Quota 100
Tuttavia, il decreto attuativo sulla quale sta lavorando il Governo Conte prevede alcuni paletti da inserire con il meccanismo della Quota 100. Si tratta di alcune restrizioni volte a diminuire la platea dei potenziali beneificiari e garantire un maggior risparmio per le casse statali.
Come riporta il quotidiano "Il Corriere della Sera", tutti coloro che hanno raggiunto almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi a partire da aprile potranno richiedere il pensionamento anticipato con il sistema delle quote ma dovranno fare i conti con alcuni paletti imposti dal Governo. Dalle 430 mila uscite inizialmente previste, infatti, la platea potrebbe ridursi a 315 mila di cui il 40 % sono dipendenti pubblici e con uno stanziamento di circa 3,9 miliardi di euro rispetto ai 6,7 miliardi inizialmente messi a Bilancio.
Nella bozza del decreto è previsto il divieto di cumulo: non si potranno, quindi, cumulare i redditi derivanti da pensione con quelli da lavoro per la durata di cinque anni, ovvero, fino al momento in cui vengano raggiunti i requisiti per la pensione di vecchiaia (fissati a 67 anni).
Inoltre, l'assegno previdenziale che si andrà a percepire con la Quota 100 sarà più leggero. Tale taglio potrà arrivare fino ad un terzo dell'importo rispetto a quello che si avrebbe percepito con la pensione di vecchiaia. Stando ai calcoli dell'esecutivo, infatti, anticipando l'uscita, si possono far valere meno anni di contribuzione e il coefficiente applicato è più basso.
Le aziende potranno versare i contributi per il riscatto della laurea
Nel decreto, anche la possibilità di anticipare l'uscita a 59 anni con 35 anni di contribuzione con accordi stipulati fra lavoratore e azienda per favorire nuove assunzioni. Tuttavia, la restante parte dei contributi da versare per raggiungere i requisiti per Quota 100 resta a carico delle imprese. Inoltre, si prevede anche la possibilità per le imprese di versare al posto dei lavoratori i contributi per il riscatto della laurea.