Si continua a discutere sui decreti che il Governo Conte dovrebbe emanare entro la fine di gennaio riguardanti le misure previdenziali come la Quota 100 e il cosiddetto reddito di cittadinanza. I notevoli ritardi accumulati, infatti, preoccupano l'esecutivo e la maggioranza di lavoratori che si accingono a richiedere il pensionamento anticipato che per i dipendenti del settore privato dovrebbe scattare già ad aprile.

Confermate Ape Sociale e Opzione Donna

Come ormai tanti sanno, sono rimasti in vigore anche l'Ape Sociale e il regime sperimentale donna anche se alla data del 31 dicembre 2018 le due misure sono scadute.

Tuttavia, il Governo Conte avrebbe confermato la proroga sulle misure attraverso il maxi decreto per quota 100 e reddito di cittadinanza. Con l'Opzione Donna le lavoratrici avranno la possibilità di lasciare in anticipo l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 58 anni di età anagrafica unitamente ai 35 anni di anzianità contributiva accettando nel contempo il ricalcolo dell'assegno previdenziale secondo il metodo contributivo mentre l'Ape Sociale resta la misura riservata ai soggetti più economicamente svantaggiati (caregivers, invalidi al 74 %, addetti a mansioni usuranti e disoccupati) con almeno 63 anni di età anagrafica e 30 anni di contributi effettivamente versati. Le due misure, sarebbero state prorogate fino al 31 dicembre 2020.

Governo pronto a bloccare l'adeguamento alla speranza di vita

Come affermato dal quotidiano "La Repubblica", il sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon ha confermato che sia l'Ape Sociale sia il regime sperimentale donna dovevano essere prorogate con data retroattiva rassicurando migliaia di italiani facenti parte della categoria.

Inoltre, il deputato della Lega si è soffermato anche sul tema legato all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che dal primo gennaio 2019 ha determinato l'aumento di cinque mesi dell'età pensionabile. L'esecutivo giallo-verde, infatti, sta tuttora lavorando sul congelamento dell'aspettativa di vita a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.

Il testo è ancora in fase di perfezionamento tecnico ed entro il prossimo martedì dovrà approdare in Consiglio dei Ministri per l'approvazione e potrebbe essere varato entro la fine della prossima settimana. Dopo l'approvazione del decreto su Quota 100, infatti, si teme un ingorgo per la presentazione delle istanze di pensionamento all'Inps ma l'esecutivo si è detto pronto ad avviare una task force.