Una cosa certa è che tra manovra di bilancio e maxi decreto del governo, le novità per il sistema previdenziale sono molteplici. Se quota 100 e opzione donna riguardano le nuove Pensioni, la pensione di cittadinanza è argomento che riguarda quelle già in essere. Nei prossimi mesi si annunciano rilevanti novità per quanto concerne gli importi degli assegni attualmente in pagamento da parte dell’Inps. Tra rivalutazione dei trattamenti previdenziali e pensione di cittadinanza, gli importi delle pensioni saliranno in maniera decisa. Con il maxi decreto del governo che ieri sera ha completato il suo naturale iter, con la firma del Presidente della Repubblica e con la conseguente pubblicazione dello stesso in Gazzetta Ufficiale, quanto previsto diventa legge.
Quota 100, opzione donna, proroga dell’Ape sociale ed anche l’intervento sulle minime diventano realtà. Come funziona la pensione di cittadinanza, quali pensioni aumenteranno a 780 euro e chi sono i beneficiari sono domande che adesso possono trovare risposta.
Rivalutazione per tutti, cittadinanza per pochi
La rivalutazione delle pensioni è una consuetudine annuale, perché il nostro sistema prevede che le prestazioni previdenziali in pagamento ai pensionati, vengano adeguate al tasso di inflazione certificato dall’Istat. L’adeguamento degli assegni è una cosa che anche se con aliquote differenti in base all’entità della pensione percepita, riguarda tutto l’universo dei pensionati attualmente a libro paga dell’Inps.
La pensione di cittadinanza invece è misura che si rivolge solo a determinati soggetti in possesso di altrettanto determinati requisiti. Questa infatti spetterà solo a soggetti che hanno un Isee al proprio nucleo familiare al di sotto di 9.360 euro. Inoltre, il beneficiario dovrà avere un patrimonio immobiliare, quindi case, terreni ed altri immobili senza considerare la prima casa, non superiore a 30.000 euro.
Per quanto concerne i soldi in banca, a qualsiasi titolo detenuti (conti correnti, libretti, buoni, carte di credito e così via), il limite è di 6.000 euro per un single, 8.000 euro per la coppia e la soglia massima sale a 10,000 euro per famiglie composte da tre o più persone.
Le vere cifre
La pensione di cittadinanza come importo parte da 780 euro al mese.
Su questa cifra influisce la tipologia di detenzione della casa in cui il pensionato ha la sua residenza, cioè l’abitazione principale. I 780 euro sono appannaggio di chi vive in affitto, mentre coloro che hanno casa di proprietà si vedranno portare la pensione a 630 euro. Se il pensionato è coniugato e vive in casa con contratto di locazione insieme alla moglie, la pensione di cittadinanza prevede 1.032 euro come importo. Naturalmente gli importi sono totali, comprese le eventuali pensioni che già percepiscono i pensionati. Infatti la misura si prefigge l’obbiettivo di portare le pensioni minime alla soglia della povertà stabilita dall’Istat che appunto è pari a 780 euro al mese.