Ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi sabato 19 gennaio, che riguardano i dati Inps sui flussi di pensionamento del 2017, confrontati con quelli del 2016. Un articolo del quotidiano 'Il Corriere della Sera' riporta questi risultati, mettendo in evidenza come le pensioni liquidate lo scorso anno siano state il 6,3% in più rispetto a quelle dell'anno precedente. Un altro dato che balza agli occhi è quello relativo ai cosiddetti 'assegni d'oro': nel 2017, infatti le pensioni con importo superiore ai 3mila euro mensili sono state 20.041, circa quattromila in più rispetto al 2016.

Questi dati sono stati pubblicati all'indomani del via libera del Consiglio dei Ministri sul decreto pensioni 2019.

Pensioni, più di ventimila gli assegni oltre i tremila euro

In tutto sono state 516.706 le pensioni liquidate nel 2017, con un aumento del 6,3 per cento rispetto all'anno precedente, quando gli assegni furono 486.079. Un altro elemento da tenere in considerazione è che l'importo medio delle nuove pensioni ha oltrepassato la soglia dei 1000 euro: se nel 2016, infatti, la pensione media era di 970 euro, nel 2017 si è arrivati a 1039 euro mensili. Le pensioni più povere sono quelle di vecchiaia dei lavoratori parasubordinati (239 euro) mentre le più ricche, mediamente, sono quelle di anzianità dei lavoratori dipendenti (2.275 euro al mese).

Sale l'età media della pensione

Naturalmente, è salita anche l'età media di decorrenza della pensione, per l'esattezza di tre mesi. Infatti se nel 2016 si è andati in pensione, in media, a 66 anni e quattro mesi, nel 2017 l'età media di decorrenza si è innalzata di tre mesi, sino ad arrivare a 66 anni e sette mesi. E' opportuno, comunque, sottolineare come questi dati siano inevitabilmente influenzati dalle pensioni di reversibilità che sono state liquidate a soggetti con un'età media di 75 anni.

Inps, i dati sui flussi assunzionali

L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha provveduto, inoltre, a rendere noti i dati aggiornati a novembre 2017, relativi al flusso di assunzioni. Saldo positivo quello tra assunzioni e cessazioni nel settore privato, con 801mila posti di lavoro: un dato in crescita rispetto ai due anni precedenti dove il saldo, per altro attivo, era stato di 569.000, se consideriamo i dati del 2016, e di 675.000 (dati del 2015).

Occorre, però, tenere presente un dato negativo sul quale occorre riflettere, vale a dire la sottoscrizione di contratti a tempo indeterminato: questi sono scesi del 4,5 per cento rispetto all'anno precedente. Di contro, sono aumentate sensibilmente le assunzioni a tempo determinato: il 26 per cento in più rispetto al 2016.