Quota 100 è un’opportunità per chi ha carriere continue ed è un ulteriore passo in avanti per reintrodurre la flessibilità in uscita, ma non basta. Lo hanno detto all’unisono in audizione al Senato le tre principali sigle sindacali: Cigl, Cisl e Uil. Ma in cosa pecca (secondo le parti sociali) la quota 100 e quali potrebbero essere le modifiche migliorative da apportare al decreto, affinché la riforma Pensioni 2019 possa divenire maggiormente equa?

Pensioni anticipate, quota 100: vincitori e vinti per Cgil, Cisl e Uil

Chi sono i vincitori della quota 100?

E quali invece i vinti da tale misura che pare aver monopolizzato il decretone relativo al capitolo pensioni? Certamente - spiegano i sindacati - quota 100 è un qualcosa, un primo passo, una misura che attenua le rigidità della riforma pensioni Fornero, ma purtroppo non sarà accessibile a differenti categorie, che risultano dunque escluse. Di questo ne sono certi e sostengono che i vinti restano i lavoratori del centro-sud e quanti hanno carriere discontinue, in quanto non arriveranno mai ai 38 anni di contributi richiesti dalla misura di pensione anticipata denominata quota 100. Per le donne, ad esempio, dicono ancora Cgil, Cisl e Uil, la penalizzazione arriva anche dal mancato riconoscimento contributivo della maternità e del lavoro di cura.

Fondamentale altresì permettere a chi ha 41 anni di contributi versati di poter accedere alla quiescenza indipendentemente dall’età anagrafica (la cosiddetta quota 41 per tutti).

Pensioni, sindacati: 'Ape social diventi strutturale'

Per i sindacati è “indispensabile” riconoscere ai fini previdenziali “la diversa gravosità dei lavori, essendo questo un elemento che incide sull'aspettativa di vita dei lavoratori”.

I lavori gravosi dovrebbero dunque essere studiati da un’apposita commissione tecnica scientifica al fine di stabilire quanto i singoli lavori condizionino l’aspettativa di vita, perché i lavori non sono tutti uguali. Inoltre - aggiungono - "le tutele previste nei riguardi delle categorie maggiormente disagiate, rientranti nell’ape sociale, dovrebbero essere rese strutturali" e non solo prorogate al 2019.

A tal proposito, come spiegato sul sito dell'Inps, dal 28 gennaio sono state riaperte le domande per verificare le condizioni di accesso all’Ape social. Chi vuole approfittare della proroga e fare domanda lo può fare con una di queste modalità:

  • online, utilizzando i canali telematici dell’Inps;
  • recandosi negli uffici della propria zona dei patronati o caf;
  • telefonando al 'contact center' dell'Inps.

Pensioni, uscire con quota 100: sfiorate le 22.000 domande di pensionamento

Nel frattempo la quota 100 continua a mietere successi. Infatti, secondo il quotidiano economico Il Sole 24 ore le domande per la pensione anticipata presentate fino alle ore 19 di lunedì 4 febbraio ammontano a 19.806. Altre 2mila se ne sono poi aggiunte fino alle 13 di ieri, portando il numero a quota 21.839.

Matteo Salvini ha commentato sui social il successo della misura tanto cara alla Lega: "Superate le 20mila domande per Quota 100! Dedicato a chi diceva che 'non si poteva fare'. Dalle parole ai fatti!".