Sulle nuove pensioni anticipate emergono le perplessità dei sindacati, che ritengono insufficienti le misure di flessibilità approvate dal Governo all'interno del "decretone" e chiedono di essere convocati con urgenza per poter avviare un tavolo di discussione. Nel frattempo arrivano importanti novità anche dai Comitati degli esodati, in particolare per il caso della valorizzazione del lavoro di cura e per la salvaguardia dei lavoratori esodati.
Pensioni anticipate: per i sindacati la 'Quota 100 non risponde alle esigenze'
Dalle parti sociali continua il pressing sul Governo per l'avvio di importanti modifiche all'attuale impianto della flessibilità previdenziale, posto che "la quota 100 non sarà in grado di rispondere in modo omogeneo alle esigenze espresse da molte lavoratrici e lavoratori”.
La posizione è tornata ad emergere nella giornata di ieri, durante l'audizione di Cgil, Cisl e Uil presso il Senato. I rappresentanti dei lavoratori hanno espresso le proprie perplessità, ricordando che il sistema ha bisogno di un intervento "organico e strutturale" sul quale è importante aprire un confronto. La quota 100 appare infatti un passo in avanti, ma risulta poco accessibile in virtù del vincolo contributivo posto a 38 anni di versamenti. Serve poi riconoscere il lavoro di cura svolto dalle donne, mentre per i precoci è importante introdurre la quota 41 per tutti. Infine, la prospettiva di una vera riforma del sistema deve risultare in grado di coinvolgere anche i futuri pensionati; è il caso ad esempio dei giovani, per i quali risulta necessario avviare un assegno di garanzia rispetto al calcolo contributivo puro.
Armiliato (CODS): pressing sul lavoro di cura
"Un riconoscimento in termini contributivi come nel caso del lavoro di cura sarebbe un veicolo formidabile per stabilire equità rispetto al doppio lavoro svolto dentro e fuori casa". Lo ribadisce la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social, facendo il punto della situazione in merito ai tanti casi di lavoratrici che non riescono a maturare i requisiti utili di accesso all'opzione donna.
Una misura che "fra l’altro, più la si sposta avanti nel tempo e meno senso ha", senza considerare il taglio importante sul valore dell'assegno dovuto al ricalcolo contributivo. Stante la situazione, l'amministratrice Orietta Armiliato invita le iscritte ad una riflessione diversa: "perché non proviamo a guardare al di là della lente che ci hanno/ci siamo appiccicate al naso rendendoci conto che, per migliorare tutto questo e dare dignità al nostro doppio a volte triplo se non quadruplo lavoro giornaliero, qualcosa si PUÒ e si DEVE fare?".
Ardizio (Comitati Esodati): decine e decine di lavoratori hanno confermato la partecipazione al presidio
Da Claudio Ardizio ci giungono nuovi aggiornamenti in merito alla situazione dei lavoratori esodati. "Abbiamo decine e decine di esodati che hanno confermato la partecipazione al Presidio degli Esodati al Ministero del Lavoro" fissato per il prossimo "6 febbraio dalle ore 10 alle 13 in Via Fornovo 8 a Roma (metro fermata Lepanto), quando avremo incontro con Claudio Durigon e Raffaele Fontana per la nona salvaguardia e la soluzione degli esodati attraverso risorse disponibili da precedenti 8 salvaguardie". Il Coordinatore dei Comitati degli esodati invita quindi tutti alla partecipazione. "Serve essere presenti in molti al presidio in Via Fornovo 8 per avere forza nelle trattative, questa è l'ultima chiamata", conclude Ardizio.