In data 20 febbraio, come noto da tempo, il Consiglio di Stato si è riunito in Adunanza Plenaria per discutere nuovamente del caso dei diplomati magistrale. Ricordiamo che oggetto della questione è la rivendicazione del diritto ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Diritto "bocciato" dai giudici della precedente Plenaria, la cui decisione era stata resa nota il 20 dicembre 2017. Cosa si prospetta ora da questa Plenaria bis?

Quando si conoscerà il responso

Tramite un post su Facebook, il Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati, ha fatto sapere alcune ore fa che la discussione è durata solo 45 minuti, precisando anche che i giudici di Palazzo Spada hanno declinato una prima richiesta di rinvio.

Gli stessi esponenti del predetto coordinamento hanno chiuso il comunicato parlando di "verdetto attesissimo e per nulla scontato". Ma quando si conoscerà? Come precisato dai vari sindacati e dai legali che da tempo portano avanti la battaglia dei Dm e che erano presenti in aula, si dovrà attendere un periodo di tempo compreso tra i 30 e i 40 giorni prima che avvenga il deposito della decisione. Indicativamente quindi il responso sarà reso noto alla fine di marzo.

Gli altri appuntamenti

Quello della Plenaria Bis non è l'unico appuntamento atteso dai diplomati magistrale. A marzo è prevista anche la pronuncia della Corte di Cassazione riguardo la questione dell'eccesso di potere esercitato dalla giustizia amministrativa.

Inoltre, sempre innanzi al Consiglio di Stato saranno trattati i primi appelli da parte dei Dm senza 2 anni di servizio alle spalle, nei confronti del bando relativo al concorso straordinario che sta già prendendo avvio in questi giorni in alcune regioni. Molta è dunque la carne al fuoco presente nelle aule di tribunale, che porta ad un intreccio di pronunce dal cui esito dipende la vita professionale di molti insegnanti.

Gli scenari della Plenaria bis

Il maggior rilievo lo assumerà in ogni caso la Plenaria bis riunitasi a Palazzo Spada. Da essa dipenderà infatti l'esito delle molte sentenze di merito lasciate per ora in sospeso. Saranno dunque due i papabili scenari a cui assisteremo: se il Cds si esprimerà nuovamente in senso negativo, confermando la decisione del 20 dicembre 2017, inizierà la pioggia di sentenze di merito negative con conseguente depennamento dalle GaE per coloro che ad oggi vi si trovano inseriti con riserva; se invece l'esito sarà positivo, il Miur dovrà avere a che fare con una vasta platea di aspiranti alle graduatorie ad esaurimento.

I diplomati magistrale dovranno però attendere prima di conoscere il loro futuro.