Il decreto Pensioni e reddito di cittadinanza da domani è in aula al Senato per l’esame, con la votazione prevista per mercoledì 27 febbraio. Dopo questo step, l’atto finirà a Montecitorio, per l’esame da parte della Camera dei deputati dove si prevede arrivino gli aggiustamenti più rilevanti del decreto attraverso nuovi emendamenti. Già durante il passaggio in Senato però, alcune proposte correttive sono state accettate e pertanto le misure previste dal decreto vengono anche se di poco, modificate, sempre che l’esito della votazione di Palazzo Madama sia positivo.
Diversi sono i nodi da sciogliere sia per il reddito di cittadinanza che per le pensioni e quindi per quota 100, a partire dalla figura del navigator per la misura di contrasto alla povertà.
Regioni non in linea con il Governo per i navigator
Il reddito di cittadinanza è una delle misure più importanti ma anche più discusse di tutte quelle che il Governo ha deciso di avviare con l’ultima manovra finanziaria. Un tassello di non poco conto, che è stato già oggetto di emendamenti in Senato, è senza dubbio quello che riguarda controlli e sanzioni per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Qualcosa in relazione a questo è già cambiato con il via libera delle commissioni all’emendamento che aumenta da 5 a 10 i giorni che i Centri per l’Impiego avranno per segnalare le irregolarità.
Prima erano 5. Lotta e contrasto ai furbetti che cercano di aggirare i vincoli per sfruttare il sussidio, come i finti divorzi o i finti cambi di residenza che con i cambiamenti sopraggiunti dovrebbero essere antecedenti il 1° settembre 2018 per essere considerati buoni a rientrare nella misura. Sui navigator, i quali sono le figure che dovrebbero aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare lavoro, i correttivi concedono maggior potere e maggior margine di manovra alle Regioni.
Infatti i 6.000 tutor dovrebbero essere assunti dallo Stato con contratti di collaborazione. Sarà l’Anpal l’ente che darà lavoro a queste nuove figure professionali che però, secondo molti governatori delle Regioni, potrebbero accavallarsi come ruolo ai lavoratori in organico ai Centri per l’Impiego. Non è chiaro ad oggi infatti, a chi risponderanno questi nuovi assunti nell’espletamento delle loro funzioni.
La novità riguarda un aumento del coinvolgimento delle Regioni riguardo alle assunzioni di questi navigator.
Allarme cattedre vacanti nella scuola
Per la quota 100 invece, il problema potrebbe sopraggiungere, come ampiamente sottolineato da Anief e da altre sigle sindacali del comparto scuola, dalle numerose richieste di pensioni che proprio nella Pubblica Amministrazione dovrebbero essere maggiori. I numeri di queste prime settimane di avvio delle domande di pensione con quota 100 sembrano avvalorare questa preoccupazione. Oltre la metà delle domande infatti provengono da lavoratori statali, che come previsto, sono il profilo a cui quota 100 si sposa meglio per via dell’alto numero di anni di contribuzione necessari, cioè 38.
A settembre, con il via del nuovo anno scolastico, secondo i sindacati della scuola, risulteranno vacanti tra le 50 e le 60mila cattedre. Ecco perché altri punti di discussione del decreto saranno le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, che dovrebbero essere rese maggiormente rapide grazie all’utilizzo preventivo delle graduatorie oltre che per coprire i posti messi a concorso, anche per tamponare le falle aperte a causa della mancata costituzione o estinzione del rapporto di lavoro.