Dovrebbe essere necessaria una selezione pubblica per assumere i 6.000 navigator, o tutor, che saranno parte integrante del progetto Reddito di cittadinanza, che dal 6 marzo vedrà il via per il processo di presentazione delle istanze. I navigator dovranno essere assunti presso i Centri per l'Impiego, con il ruolo di affiancamento dei fruitori del Reddito di cittadinanza nella ricerca di lavoro e nei progetti di riqualificazione e nuovo inserimento sia lavorativo che sociale. Una figura centrale nella misura di contrasto alla povertà ma che sta facendo molto discutere, sia nello specifico della figura stessa del navigator che nei tempi di avvio.
L’obbiettivo dell’esecutivo è quello di rispettare le scadenze del Reddito di cittadinanza, con i tempi che stringono visto l’imminente avvio della misura. Necessario accordo nella conferenza Stato-Regioni ed un summit del 12 febbraio scorso ha prodotto una fumata nera, perché evidentemente non c’è accordo sulle modalità di selezione dei 6.000 navigator per i quali l’Anpal, che avrà la competenza per le assunzioni, attende solo il via libera.
Tutto aggiornato alla settimana prossima
L'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro dunque sarà l'organo competente per le selezioni. Previsti nuovi summit la prossima settimana per dare il via libera all'operazione, ma per quanto riguarda alcuni aspetti per l'assunzione dei navigator, indiscrezioni provenienti da fonti vicine alla gestione dei dossier sul Reddito di cittadinanza fissano già alcuni essenziali paletti.
Lo stipendio mensile per la nuova figura dovrebbe essere di 1.700 euro ed il contratto con il quale saranno assunti sarà a tempo determinato. Su quest’ultimo punto probabilmente ricade una delle discussioni maggiori che stanno ritardando l’avvio delle selezioni: molti Governatori delle Regioni infatti sottolineano come così facendo si potrebbero creare nuovi precari nelle Pubbliche Amministrazioni.
I requisiti necessari sono sempre più chiari
Man mano che si lavora sull’argomento, con il vice premier Di Maio in prima persona ad occuparsi di questa parte importante del Reddito di cittadinanza, assumono più chiarezza i requisiti che verranno richiesti ai candidati alla figura di navigator. Per partecipare non dovrebbe venire prevista alcuna età minima o massima prefissata ma il fattore discriminante per la partecipazione dovrebbe essere il possesso di una laurea in determinate materie.
Ad oggi sembra che sarebbero sei i corsi di laurea completati che darebbero il diritto a partecipare alle selezioni. Le lauree di cui tanto si parla sono Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia, Scienze della Formazione, Psicologia e Sociologia. Un dubbio riguarda anche il voto di laurea e se farlo valere o meno in sede di valutazione dei candidati.
Le selezioni dovrebbero avvenire tutte a Roma e in più giorni, perché sembra che per i 6.000 posti di navigator, dovrebbero arrivare non meno di 100.000 domande. Appare scontato comunque che una selezione come sembra stia per nascere, che cioè prevede valutazioni per titoli e colloqui, dovrebbe prevedere in sede di valutazione anche altri elementi in possesso dei candidati, tra i quali probabilmente esperienze in consulenza del lavoro, conoscenze tecniche e giuridiche e qualsiasi altro aspetto che serve per l’obbiettivo principale del ruolo che è quello di far incrociare domanda ed offerta di lavoro.