Il decretone contenente le misure in materia previdenziale come Quota 100 e reddito di cittadinanza ha ricevuto il via libera dalla Commissione Lavoro al Senato ed approda a Palazzo Madama per la seconda lettura. Ci sarebbero ancora molti nodi da sciogliere prima che il testo passi alla Camera per la successiva conversione in legge definitiva.

Pronto un altro mini-pacchetto di modifiche

Intanto, il Governo Conte avrebbe elaborato un mini-pacchetto di modifiche da apportare al cosiddetto decretone che potrebbero essere discusse a margine del passaggio alla Camera.

Si tratta di alcuni importanti accorgimenti riguardanti il ruolo dei navigator che verranno assunti presso i Centri per l'Impiego e le assunzioni nella Pubblica Amministrazione oltre all'emendamento riguardante il personale della scuola visto che, con l'introduzione della pensione anticipata con Quota 100, circa 50-60 mila cattedre resteranno vuote mentre, secondo le stime dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, altri 34 mila professori potranno fare richiesta per il pensionamento anticipato con il sistema delle quote. L'altro emendamento, invece, riguarda il rafforzamento dei controlli per tutti coloro che beneficeranno del cosiddetto reddito di cittadinanza voluto dal Movimento 5 Stelle.

Tra le novità in arrivo, ci sarebbe anche la revisione delle Pensioni percepite dai sindacalisti: il Movimento 5 Stelle aveva presentato un emendamento che mirava alla revisione del conteggio dei contributi figurativi per aspettativa di vita sindacale. Una proposta che poi è stata ritirata.

Interventi a favore dei disabili

Inoltre, il Governo Conte starebbe mirando all'introduzione di nuovi incentivi a favore delle imprese che decideranno di assumere nuovo personale con contratti a tempo indeterminato.

Stando a quanto riporta il quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", le novità contenute nel nuovo pacchetto di modifiche dovrebbero riguardare anche le famiglie con disabili al fine di estendere il diritto di beneficiare del cosiddetto reddito di cittadinanza, oltre alla possibilità di rivedere la scala di equivalenza da 2,1 a 2,2.

Per le lavoratrici madri con figli disabili, invece, è previsto uno 'scivolo' di ulteriori tre anni concedendo loro la possibilità di lasciare l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 35 anni di contribuzione anziché 38 per tutta la durata della sperimentazione. Inoltre, si lavora anche per l'innalzamento della soglia dai 45 ai 50 anni per usufruire del riscatto di laurea e sullo stop delle finestre mobili di tre mesi per gli addetti alle mansioni gravose.