Torna ad emergere con preponderanza la questione dei pensionamenti nel settore sanitario, con un nuovo allarme giunto nelle scorse ore direttamente dal sindacato dei medici dirigenti. Ad evidenziare la complessità della situazione verso la quale si dirige il comparto dopo l'avvio della quota 100 è infatti l'Anaao - Assomed, che ha diffuso le proprie stime in merito alle possibili uscite di medici dal sistema sanitario nel triennio di sperimentazione.

Prepensionamenti e Q100: nel settore sanitario possibili fino a 25mila domande

Stante la situazione appena evidenziata, secondo le parti sociali il Ssn dovrà prepararsi per far fronte a circa 25mila uscite nel triennio 2019 - 2021.

I numeri considerano che non tutti gli aventi diritto (cioè i medici con i requisiti di legge) richiedano effettivamente il pensionamento anticipato. In tal senso, ricordiamo che l'opzione è percorribile a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di versamenti. Mediamente è possibile stimare che circa il 25% dei potenziali aderenti chiederà effettivamente di dare seguito ai provvedimenti. Questi ultimi si aggiungono però a coloro che matureranno comunque i requisiti di accesso ordinari alla quiescenza entro il 2021.

Il forte allarme per la continuità del servizio

Tenendo presente che nel prossimo periodo le domande di pensionamento potrebbero risultare superiori a quanto previsto fino allo scorso anno, l'attenzione dei sindacati si sposta sulla gestione del turn over.

Per questo motivo, l'Anaao richiama l'attenzione del Governo sulla questione e chiede di porre rimedio rilanciando le assunzioni nel settore e l'apertura di nuovi concorsi. L'alternativa è di trovarsi in pochi anni davanti a pronti soccorso a rischio intasamento, oltre che ad una crescita delle liste d'attesa ed a corsie d'ospedale svuotate.

Già oggi risulterebbe infatti necessario integrare il servizio con circa 10mila medici specialistici, mentre nei prossimi anni i diversi settori chiave del sistema perderanno inevitabilmente migliaia di nuovi professionisti di settore. Mentre una situazione similare riguarda anche il campo infermieristico, dove il riverbero potrebbe presentarsi rispetto ai livelli essenziali di assistenza.

Anche per questo dall'esecutivo si attendono risposte rapide, a partire da maggiori fondi per le specializzazioni e da maggiori assunzioni. È su questi due punti che si giocheranno le maggiori sfide sul piano amministrativo, oltre che dal punto di vista delle coperture.