Un integrazione della pensione che ha interessato molte centinaia di pensionati e che ha prodotto un recupero totale di oltre 100.000 euro è quello che è successo a Savona. La notizia riportata dal quotidiano ligure “Il Secolo XIX” riporta all’attenzione quell’autentico fenomeno dei diritti inespressi. Infatti, non si tratta di Pensioni sbagliate da parte dell’Inps, ma di quelle componenti che vanno a incidere sul calcolo della pensione che si percepisce mensilmente, che devono essere i pensionati a richiedere. Torna così all'attenzione la campagna da tempo promossa dal sindacato Spi-Cgil che adesso nel savonese ha prodotto i primi tangibili risultati, portando molti soldi in più nelle tasche di molti pensionati.
Si tratta di soldi che, senza l’intervento tempestivo, in molti casi sarebbero stati perduti per sempre perché prescritti.
Pensionati all'oscuro di molti loro diritti
Il quotidiano parla di diritti costituiti, che molte volte risultano sconosciuti ai pensionati e come sottolinea il segretario provinciale del sindacato, Fausto Da Bove, l’Inps non eroga perché non richiesti. La Spi-Cgil dal 2015 ha avviato la campagna di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale soprattutto perché l’Inps da anni, non inviando più a casa del pensionato il modello Obis/M (la busta paga del pensionato), lascia ignari i pensionati. Il sindacato si offre di controllare le pensioni a chi ne avesse voglia, verificando se si hanno le condizioni familiari e reddituali utili ad avere i cosiddetti importi aggiuntivi di pensione, che vanno dagli assegni familiari alle maggiorazioni sociali ed integrazioni al minimo.
Cosa sono i diritti inespressi
La casistica riguardante ciò che ai pensionati potrebbe spettare è alquanto varia. Molte volte le pensioni possono aumentare di importo in base a cambiamenti nelle condizioni del nucleo familiare, come la perdita di lavoro di un figlio o del coniuge o la sopraggiunta presenza di un invalido nel nucleo familiare.
Situazioni che vanno ad influire proprio sugli importi delle pensioni che hanno in molti casi una parte di essi collegati ai redditi del pensionato e del nucleo familiare. Occorre ricordare che l’operazione può essere retroattiva, cioè può produrre il recupero delle somme anche per gli anni passati ma sempre entro i 5 anni precedenti che è il limite previsto per la prescrizione di queste somme.
Nella maggior parte dei casi è nell’Obis/M che si verifica di cosa è composta la pensione e quindi se mancano per esempio gli assegni per il coniuge a carico che magari, negli ultimi anni ha perduto il lavoro. Nello specifico i diritti che il pensionato deve richiedere all’Inps e che possono produrre un aumento di importo della pensione, possono essere:
- assegno nucleo familiare;
- assegni familiari;
- trattamento minimo;
- maggiorazione sociale;
- quattordicesima;
- prestazioni a favore degli invalidi.
Tutte situazioni variabili di anno in anno, molte delle quali vanno comunicate con le comunicazioni periodiche da inviare all’Inps, come il modello Red che però non è obbligatorio per chi presenta le normali dichiarazioni dei redditi.