Nella giornata di ieri la nota agenzia di rating Standards and Poor's ha fatto il punto della situazione in merito al rating dell'Italia, ma ha anche espresso la propria opinione rispetto alla riforma del settore previdenziale (tramite l'avvio delle pensioni anticipate con la quota 100) e del welfare (con l'approvazione del reddito di cittadinanza).

Per S&P Q100 e Reddito di cittadinanza avranno effetti positivi limitati

Entrando nel merito delle nuove opzioni rese disponibili per la previdenza e per il welfare, i tecnici internazionali hanno espresso perplessità rispetto agli obiettivi prefissati dalle nuove misure.

Così, per quanto concerne il reddito di cittadinanza hanno evidenziato il rischio di un condizionamento del mercato del lavoro, in particolare rispetto al presunto incentivo alla ricerca di una nuova occupazione e per l'aumento della pressione verso l'alto dei salari. Sulla nuova normativa per Standard and Poor's bisognerà valutare anche quale sarà l'efficacia della riforma delle agenzie del lavoro, che tramite la nuova figura dei navigator dovranno aiutare i richiedenti a reinserirsi nella vita attiva. Per quanto riguarda invece le nuove pensioni anticipate tramite la quota 100, preoccupa in particolar modo l'allentamento dell'età di pensionamento ed il parziale passo indietro rispetto alla sostenibilità del settore garantito dalla riforma Fornero.

Anche in questo caso si parla di un possibile impatto negativo per il mondo del lavoro, mettendo in dubbio che possa effettivamente realizzarsi il turn over e la crescita dell'occupazione stimata nei documenti ufficiali. Il rischio è quindi che "il potenziale di crescita economica dell'Italia resti limitato".

Confermato il rating BBB, ma l'outlook è negativo

L'inversione di tendenza riguardante il settore previdenziale ha quindi avuto un peso nel giudizio elaborato dall'agenzia di rating, che ha confermato il rating dell'Italia al livello BBB abbassando allo stesso tempo l'outlook a negativo. Su quanto appena evidenziato pesa anche il rischio di un'economia che potrebbe avvitarsi nella recessione, in virtù di una dinamica del debito pubblico in continua crescita e del contemporaneo sviluppo del debito di stampo privato.

Il deterioramento delle condizioni finanziarie del Paese unitamente all'incertezza sui possibili cambiamenti politici hanno quindi portato i tecnici ad esprimere cautela e a riservarsi di tornare sul punto nella seconda metà dell'anno. Nel frattempo dal Governo si conferma consapevolezza sulla situazione reale dell'economia e si ostenta sicurezza. Il Premier Giuseppe Conte ha commentato il giudizio di rating parlando di un risultato aspettato e manifestando al contempo l'intenzione di apportare miglioramenti alla crescita economica del Paese, pur definendo il quadro attuale come adeguato.