Il tema della riforma previdenziale non occupa solo le prime pagine dei giornali italiani. Il dibattito è molto sentito anche nella vicina Francia, dove il Presidente francese Emmanuel Macron ha fatto leva sulla questione per proporre un nuovo patto con i cittadini. Rispondendo alle richieste in arrivo dal basso (ed in particolare dai gillet gialli) per una riduzione delle imposte, l'esponente dell'Eliseo ha infatti accolto parzialmente le argomentazioni di rivendicazione, chiedendo però in cambio nuovi sacrifici sul versante previdenziale.

I dettagli riguardanti le nuove proposte di Macron e la riforma del sistema previdenziale francese

La nuova ipotesi di riforma del patto sociale tra Stato e cittadini francesi prevede il taglio delle imposte per la classe media, oltre all'aumento delle pensioni minime fino a 1000 euro al mese. Il Presidente francese ha anche proposto di adeguare al rialzo (secondo l'inflazione) gli assegni fino a 2mila euro al mese, garantendo altresi ulteriori vantaggi sul welfare. Ad esempio con il congelamento di qualsiasi ipotesi di chiusura di scuole o ospedali pubblici almeno fino al 2022. Se questo è il quadro degli interventi promessi, d'altro canto appaiono altrettanto precise anche le richieste di sostegno ai cittadini.

A partire da un intervento correttivo sull'età pensionabile, che dovrebbe crescere assieme alle ore di lavoro dei cittadini (come noto, attualmente il modello francese prevede le 35 ore settimanali).

I temi esclusi dal confronto: no al ripristino della patrimoniale

Vi sono però alcuni punti che il Presidente Macron non sembra intenzionato a ridiscutere.

Tra questi, il secco no al ripristino della patrimoniale sui grandi patrimoni, così come al referendum di iniziativa popolare. Si evidenzia invece una certa disponibilità a portare ad un milione (dalle attuali 4,5 milioni) le firme necessarie per avviare un referendum (che però al momento richiede anche il consenso dell'aula parlamentare, nella misura di almeno un quinto di voti favorevoli).

Con le nuove misure l'Eliseo tenta di ripristinare la pace sociale e di mettere fine alle numerose proteste che si sono sviluppate negli scorsi mesi. Non è certo al momento se la formula saprà incontrare l'interesse dei cittadini, ed in particolar modo dei più intransigenti. I francesi si sono sempre dimostrati molto sensibili su questioni come gli orari lavorativi e l'età di accesso alla propria pensione, facendo fallire in passato importanti riforme del sistema proprio su queste tematiche. Nelle prossime settimane vedremo se l'obiettivo sarà centrato oppure se il confronto è destinato a restare caratterizzato da toni accesi anche nella seconda parte dell'anno.