Nella penisola sono più di 400mila i percettori di un assegno previdenziale superiore alle 3mila euro. Lo afferma la stessa Inps all'interno di una recente pubblicazione statistica nella quale si evidenziano gli ultimi trend riguardanti il nostro sistema pensionistico. In particolare, le elaborazioni dell'Istituto pubblico di previdenza segnalano uno spaccato della realtà nel quale quasi l'1% dei trattamenti supera questa cifra e si spinge fino alle 3500 euro al mese. Di queste, la maggior parte viene erogata in favore di uomini (circa 138mila), mentre una parte minoritaria è pagata alle donne (quasi 27mila assegni).

Sono invece l'1,4% del totale complessivo coloro che hanno maturato una pensione superiore alle 3500 euro al mese.

Dossier Inps: il confronto tra le cifre più alte e l'importo medio degli assegni di vecchiaia

Risulta evidente che le cifre appena sottolineate riguardano solo una piccola parte della popolazione dei pensionati italiani visto l'elevato importo di cui possono beneficiare i destinatari. Infatti, secondo le ultime elaborazioni prodotte dall'Inps, l'importo medio delle Pensioni di vecchiaia in Italia corrisponde a poco meno di 1200 euro al mese (per la precisione parliamo di 1196,98 euro). La classe più numerosa di pensionati (considerando tutte le diverse tipologie di assegni) si deve però accontentare di molto meno visto che percepisce dalle 500 alle 749 euro al mese.

Questa tipologia di assegno viene infatti erogata in favore di circa 6 milioni e mezzo di persone (di cui 4,7 milioni è donna) ed è legata tipicamente ad una bassa contribuzione sia dal punto di vista degli importi versati che dell'effettiva anzianità contributiva (si pensi al caso delle lavoratrici part time).

I dati del primo trimestre dell'anno riguardanti le pensioni di invalidità e gli assegni sociali

Entrando invece nel merito dei dati riguardanti gli assegni di invalidità del primo trimestre del 2019 (contro quelli rilevati nel primo trimestre del 2018) si rileva un incremento rispetto all'erogazione delle pensioni di vecchiaia.

La maggior parte di queste tipologie di assegni viene liquidata al nord Italia (nel 53% dei casi, contro i 51% del 2018). Gli assegni sociali sono invece diminuiti nel primo trimestre del 2019 in virtù dell'incremento dell'aspettativa di vita. L'adeguamento ha infatti portato l'età di accesso al trattamento a 67 anni, rispetto ai precedenti 66 anni e 7 mesi (come avvenuto anche per la maturazione dell'assegno di vecchiaia). Questo ha ridotto i trattamenti sociali dagli oltre 10mila del primo trimestre 2018 ai 3199 dello stesso periodo del 2019.