Si ipotizzano nuovi risparmi derivanti dalle misure in materia previdenziale come Quota 100 e reddito di cittadinanza. Come ormai noto, infatti, il Governo giallo-verde ha stanziato nella Legge di Stabilità 2019 circa 9,4 miliardi di euro di cui 5,6 miliardi per il sussidio fortemente sbandierato dal Movimento 5 Stelle e altri 3,8 miliardi da destinare al pensionamento anticipato con il sistema della Quota 100.

Nuovo tesoretto da 5 miliardi

Tuttavia, stando a quanto affermato dal quotidiano "Il Mattino", dalle misure in materia previdenziale entrate in vigore lo scorso 29 marzo dopo l'approvazione del decretone potrebbe avanzare un 'tesoretto' che potrebbe ammontare a circa cinque miliardi di euro, ovvero, oltre la metà dei fondi stanziati.

Ciò, potrebbe essere dovuto all'accoglimento parziale delle domande presentate per Quota 100: delle 117 mila istanze di prepensionamento, infatti, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ne ha accolto soltanto l'80%, ovvero, 93 mila richieste. La spesa pensionistica, quindi, si aggirerebbe ai 2,8 miliardi di euro a fronte dei 5,6 miliardi messi a Bilancio.

Cosa assai diversa per quanto concerne il cosiddetto reddito di cittadinanza: delle 806 mila domande presentate, infatti, ne sono state accolte circa 487.667 mila con una percentuale pari al 72% mentre solo il 2% costituisce il numero delle istanze ancora in standby per la verifica della sussistenza dei requisiti. Difatti, le risorse finanziarie ipotizzate dall'esecutivo giallo-verde, sono state sovrastimate rispetto alle domande effettivamente presentate ed accolte dall'ente di previdenza.

Le risorse potrebbero essere destinate alle donne

Tuttavia, il tesoretto ammonterebbe a circa cinque miliardi di euro che potrebbero essere utilizzate per i prossimi interventi da far salire sul treno della nuova Legge di Stabilità. Si tratta di nuovi correttivi sulla Quota 100 con la previsione di un ampliamento della platea dei beneficiari e con maggior riguardo alle lavoratrici che sono rimaste escluse nelle attuali misure.

Lo stesso Durigon, infatti, ha affermato più volte, la necessità di una proroga del regime sperimentale donna per le lavoratrici autonome nate nel 1960 e per le dipendenti nate nel 1961 visto che, al momento non hanno ancora avuto la possibilità di lasciare in anticipo l'attività lavorativa.

Inoltre, si ipotizza anche un bonus contributivo per le donne con figli a carico mentre per il meccanismo della Quota 41 si dovrà aspettare la fine della sperimentazione dell'attuale sistema delle quote visto che potrebbero comportare ingenti costi per le casse statali. Anche gli esodati, in attesa di una nona misura di salvaguardia, sono costretti ad attendere ancora.