Meno domande presentate per Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Ad affermarlo è il quotidiano "Il Messaggero". Stando alle recenti stime del Governo giallo-verde, infatti, si risparmierebbero due-tre miliardi di euro da riutilizzare in altri interventi in materia previdenziale.

Solo 124 mila domande presentate per Quota 100

Le varie forze politiche, intanto, mettono le mani avanti su come utilizzare i risparmi ottenuti dal calo delle domande per il sistema delle quote fortemente voluto dalla Lega e per il cosiddetto reddito di cittadinanza sbandierato dal Movimento 5 Stelle.

Le due misure, infatti, hanno avuto un'adesione minore rispetto a quella preventivata dai tecnici dell'Esecutivo. Per il famigerato sistema della Quota 100, sono stati stanziati circa 4,7 miliardi di euro messi a Bilancio utili per far fronte a circa 290 mila uscite a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi. Stando a quanto riportato da "Il Messaggero", fino al 26 aprile sono state presentate oltre 124 mila istanze di pensionamento; un numero decisamente inferiore rispetto alle 290 mila uscite previste per il 2019, primo anno di applicazione dell'intervento. Tuttavia, resta da considerare che non tutte le domande vengono accolte: si parla del 15% delle istanze rigettate per insussistenza dei requisiti.

Anche il sistema delle finestre mobili ha rallentato non di poco i flussi: i dipendenti della Pubblica Amministrazione, infatti, che maturano i requisiti per la Quota 100 dopo giugno, potranno iniziare a beneficiare della misura solo a partire dal 2020. Stesso discorso vale i dipendenti del settore privato che maturano i 62 anni di età anagrafica e i 38 anni di anzianità contributiva dopo settembre.

Risparmi per contenere il deficit

Quanto al cosiddetto Reddito di cittadinanza, invece, si registra un miliardo di spesa in meno dovuto al fatto che del milione di istanze pervenute ne sono state rifiutate oltre il 20% generando un risparmio piuttosto ingente che potrà essere utilizzato per il potenziamento dei centri per l'impiego o all'allargamento del beneficio con maggiore riguardo alle famiglie numerose.

Mentre i risparmi ottenuti dalla minor adesione alla Quota 100 potrebbero essere destinati al contenimento del deficit o addirittura al finanziamento di altre misure in campo previdenziale come, ad esempio, a misure a favore degli esodati i quali attendono ancora una risposta da parte dell'Esecutivo dal momento che le otto misure di salvaguardia approvate si sono dimostrate insufficienti a garantire loro una copertura previdenziale o all'ampliamento della platea dei potenziali beneficiari del sistema delle quote.