Oltre centomila persone pronte a tornare sui propri passi e a rinunciare alla misura di sostegno economico nota come "Reddito di cittadinanza", fortemente voluto dall'Esecutivo e dal vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Le carte per procedere alla disdetta saranno pronte a breve, ma chi decide di rinunciare al Reddito dovrà restituire, in blocco, quanto percepito con la famosa carta gialla emessa da Poste Italiane. Insomma non proprio una procedura indolore, ma se si vuole dire addio al sostegno economico queste sono le condizioni.
I motivi delle rinunce
Come è noto, già subito dopo l'emissione dei primi pagamenti attraverso la carta di debito emessa dalle Poste, molta gente si è lamentata perché, a loro dire, avrebbero ricevuto delle cifre nettamente inferiori a quanto previsto. Insomma le agognate 780 euro le hanno viste solamente una piccola parte dei beneficiari. Questo era comunque risaputo, in quanto non tutti i richiedenti avrebbero ricevuto la somma massima prevista dal Reddito di cittadinanza. Inoltre, molti vorrebbero rinunciare alla misura di sostegno economico perché si ha paura di eventuali controlli da parte della stessa Inps, che potrebbe scovare facilmente i "furbetti" (la prima coppia è stata denunciata negli scorsi giorni), i quali potrebbero non avere tutte le carte in regola per richiedere il Reddito.
Secondo quanto riferisce Pasquale Tridico, presidente della stessa Inps, le domande per ottenere la misura economica in questione sarebbero state oltre un milione, e il 75% dei richiedenti molto probabilmente otterrà il benefit. Ma molti adesso, proprio prima che comincia la seconda fase, ovvero quella dell'inclusione dei soggetti richiedenti nel mondo del lavoro, pare che vogliamo tirarsi indietro.
A breve arriverà una circolare dell'Inps
Secondo quanto riportano i maggiori media italiani nei prossimi giorni dovrebbe arrivare una circolare dell'Inps che farà chiarezza sulle modalità di rinuncia. Ci vorrà infatti del tempo per elaborare le richieste di rinuncia, già pervenute in molti Caf della penisola. Anche gli importi da ridare indietro saranno stabiliti a breve.
Sicuramente nei prossimi giorni, o al massimo nelle prossime settimane, tutti gli aspetti che adesso sono ancora poco chiari verranno chiariti sia dal governo che dall'Ente di previdenza sociale. Tutto il procedimento per bloccare la card richiederà, almeno così riporta Il Messaggero, sulle sue pagine on-line, diverse settimane, quando non addirittura mesi. Già con il bonus delle 80 euro varato da Matteo Renzi si richiese a chi rinunciava a tale misura la restituzione in toto delle somme percepite.