Dopo il primo accredito sulla carta postale (equivalente di un bancomat che può essere utilizzata tramite pos per i pagamenti all’interno di supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitate) prevista per l'erogazione del reddito di cittadinanza, il cui importo è differente a seconda delle condizioni economiche dei richiedenti, giungono novità sull'allargamento dei beni acquistabili. Infatti, è in arrivo una nuova lista di prodotti (sebbene ovviamente restano esclusi i beni di lusso) che si potranno acquistare con l'importo caricato dallo Stato.

La lista delle spese autorizzate sarà resa pubblica nei prossimi giorni dal Ministero del Lavoro. Come anticipato dal quotidiano Il Messaggero tra le spese concesse dovrebbe rientrare anche il vino, ma non i superalcolici. Potrebbero rientrare anche l'acquisto di un nuovo cellulare, sebbene, non sarà possibile acquistare abbonamenti come Netflix, Spotify e servizi streaming. Inoltre, sarà possibile acquistare anche elettrodomestici di grandi dimensioni, mobili, libri e giocattoli per bambini.

La possibilità di acquistare gli elettrodomestici porterà dei benefici alle imprese e contribuirà all'aumento delle vendite per le aziende del settore. Resteranno invariati, invece, i limiti sui prelievi di somme in denaro (ovvero di 100 euro per persone sole e 210 per più componenti).

Rinunce del reddito di cittadinanza

Intanto, sul giornale Il Resto del Carlino, di ieri 18 maggio 2019 si legge che a Bologna le persone che hanno rinunciato al beneficio del reddito di cittadinanza sono state circa 900. Inoltre, secondo i dati trapelati dai Caf a livello nazionale sarebbero circa 130 mila le persone che vorrebbero rinunciare a tale beneficio.

Per la maggior parte delle persone, il motivo della rinuncia sarebbe da attribuire principalmente ai bassi importi del sussidio percepito (alcuni beneficiari si sono trovati accreditati appena 40 euro). Sebbene, per il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, il motivo della rinuncia sarebbe da attribuire solamente al rischio di maggiori controlli e sanzioni penali.

Inoltre, il presidente precisa che al momento, l'unica strada per poter disdire il sussidio del reddito di cittadinanza è quella di rifiutare le proposte di lavoro che arriveranno dai Centri per l’impiego. Infatti, la normativa prevede che dopo tre rinunce a proposte di lavoro (nei primi dodici mesi di fruizione del beneficio è congrua un’offerta entro cento chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario) il beneficiario del sussidio ne decade. Infine, il sussidio previsto dal reddito di cittadinanza verrà erogato per 18 mesi, con possibilità di rinnovo una seconda volta.