La legge di Bilancio 2019, oltre a produrre la Quota 100 ed il rilancio di Opzione Donna, in materia previdenziale ha prorogato l’anticipo pensionistico a 63 anni di età con 30 o 36 anni di contributi. La misura, che sarebbe dovuta scadere a fine 2018, è attiva ancora fino alla fine dell’anno corrente. Parliamo naturalmente dell’Ape Sociale, la misura che consente di anticipare la pensione per disagiati come lo sono gli invalidi, i disoccupati, i caregivers e coloro che svolgono attività lavorative considerate gravose. La misura non è strutturale e soprattutto è fino ad esaurimento risorse, nel senso che se le domande produrranno pensionamenti superiori alle dotazioni finanziarie destinate ad essa, non potranno essere liquidate tutte le Pensioni.

L’Inps infatti per la misura prevede un monitoraggio delle istanze, tanto è vero che ha diviso in finestre temporali i periodi di tempo in cui presentare domanda. Lunedì 15 luglio è l’ultimo giorno utile per produrre domanda rientrando nella seconda finestra.

Seconda fase di monitoraggio Inps

L’Ape Sociale, prorogata al 2019, consente a chi raggiunge i requisiti necessari per rientrare nell’anticipo entro il prossimo 31 dicembre di presentare domanda sfruttando una misura che, salvo novità nella prossima manovra con magari un’altra proroga, cesserà di esistere dal 1° gennaio 2020. Chi non ha potuto presentare domanda entro la scadenza perché non in possesso di determinati requisiti, oppure non ha fatto in tempo prima della chiusura della prima finestra, cioè entro la fine di marzo 2019, adesso può presentarla per la seconda scadenza del 15 luglio.

Cosa cambia presentando domanda prima del 15 luglio o successivamente?

La scadenza è molto importante perché in pratica presentandola prima si rientra nella seconda fase di monitoraggio Inps. La risposta dell’Inps alle istanze presentate prima della scadenza sopra citata arriverà entro il 15 ottobre, mentre per chi presenterà domanda dopo la risposta arriverà entro la fine di dicembre.

Tanto per fare un esempio, chi ha prodotto istanza entro la prima finestra di marzo 2019 ha ricevuto risposta entro la fine di giugno, anche se non mancano segnalazioni di persone che non hanno ricevuto l’esito ancora oggi.

Come funziona l’Ape Sociale

L’Ape Sociale non è altro che un reddito ponte pagato intera carico completo dello Stato che accompagna il lavoratore sino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.

Bisogna avere almeno 63 anni di età ed almeno 30 anni di contributi versati entro la fine del 2019 se il richiedente è un invalido, un soggetto con un parente invalido a carico o un disoccupato. Servono 36 anni di contributi invece per chi svolge una delle 15 attività di lavoro gravoso previste dalla normativa vigente, tra le quali i lavoratori edili, le maestre di asilo, gli infermieri delle sale operatorie ed i camionisti. Il disoccupato deve avere terminato di percepire la Naspi da almeno 3 mesi. Per gli invalidi, che sia lo stesso richiedente ad esserlo o un soggetto a carico del primo, serve una percentuale di disabilità pari o superiore al 74%. Per i caregivers, cioè per chi presta assistenza a persone fiscalmente a carico invalide, tale situazione deve essere in piedi da almeno 6 mesi prima di presentare domanda.

Per i lavori gravosi invece, tali attività devono essere state svolte in 7 degli ultimi 10 anni o in 6 degli ultimi 7.

Due domande

La scadenza del 15 luglio riguarda solo una delle due domande che il richiedente deve necessariamente presentare all’Inps. Prima di tutto occorre presentare domanda all’Inps per la certificazione del diritto ad ottenere l’anticipo pensionistico sociale. È l’istanza a cui l’Inps darà risposta positiva o negativa entro i termini prima descritti ed in base a quando ed in quale finestra il richiedente presenta la domanda. Per quelle che possiamo definire "domande di verifica" circa il possesso dei requisiti, la scadenza ultima prevista è per il 30 novembre. Solo dopo che l’Istituto di Previdenza Sociale risponderà positivamente all’istanza, cioè confermerà che il richiedente ha diritto all’Ape sociale, si passerà alla presentazione della vera domanda di pensione.

Un meccanismo come abbiamo visto abbastanza chiaro anche se particolare, con il monitoraggio dell’Inps che farà si che la domanda potrà essere accettata solo se resteranno le risorse relative alla finestra temporale prefissata.