Resta in primo piano nell’agenda politica e sindacale così come negli impegni del nuovo governo giallo-rosso in vista dell’approvazione della nuova legge di Bilancio per il 2020 il delicato tema della riforma delle Pensioni. In particolare si continua a discutere della Quota 100 introdotta dal precedente governo giallo-verde e già richiesta da circa 170mila persone, secondo i dati diffusi ieri dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale presieduto da Pasquale Tridico. Secondo le previsioni, saranno oltre 200mila i lavoratori che usciranno dal lavoro con la nuova formula che consente l’accesso anticipato alla pensione a 62 anni con 38 anni di contributi.
Sulla misura in questi giorni c’è grande attenzione, dopo le voci – sia dem che penta stellate - che parlano di possibili modifiche. Nel frattempo c’è chi continua a chiedere a gran voce – sindacati, associazioni, comitati e gruppi social - quanto promesso dal precedente governo giallo-verde in materia previdenziale: la proroga di Opzione donna e l’introduzione di Quota 41 per i lavoratori precoci.
Pensioni, il ministro Catalfo: ‘Quota 100 rimane’
A farsi sentire oggi è l’autorevole voce del neo ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, del Movimento 5 stelle. "Quota 100 – ha detto – rimane”. Ma non il ministro non chiude a possibili modifiche. “Se ci saranno dei miglioramenti da fare – ha aggiunto parlando del reddito di cittadinanza e di Quota 100 - li faremo”.
Modifiche possibili dunque ma nessun passo indietro rispetto all’impianto iniziale delle due misure simbolo del governo giallo-verde. “Le due misure restano", ha sottolineato il ministro del Lavoro a margine dei lavori di Palazzo Madama interpellata sulle ipotesi di modifiche o abolizione delle misure introdotte con la precedente manovra economica del governo M5s-Lega.
Governo, cresce l’attesa per la legge di Bilancio 2020
Queste le dichiarazioni del nuovo ministro del Lavoro che ben conosce il dossier sulle pensioni. Tra le aspettative alimentate in questi mesi quelle della proroga del regime sperimentale di Opzione donna e dell’istituzione della Quota 41 per i lavoratori precoci, misure attese da migliaia di lavoratori su cui il governo ancora non ha preso una posizione precisa.
A sollecitare provvedimenti in questa direzione è stato ieri il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, che sulla riforma pensioni ha chiesto al governo di convocare al più presto i sindacati per un confronto sulla piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil. Ancora non è chiaro se troveranno spazio nella manovra la Quota 41 e l’Opzione donna, di certo c’è che si comincia a discutere di possibili modifiche a Quota 100 contro cui continua a farsi sentire la voce del leader della Lega Matteo Salvini.