Ieri, 8 ottobre 2019, è stato trasmesso ai vertici degli Uffici legislativi il testo inerente il decreto Scuola per il passaggio al Consiglio dei Ministri. I posti che saranno banditi nel concorso straordinario in questione sono 24mila, i quali saranno suddivisi tra le cattedre di sostegno e quelle su posto comune. La procedura sarà avviata per le classi di concorso, per le tipologie di posti e in quelle regioni dove si prevede che ci saranno posti vacanti e disponibili per gli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023. Dopo il concorso si formerà una graduatoria di merito che sarà ad esaurimento e potrà essere usata anche dopo l'anno scolastico 2022/2023, stando alle leggi vigenti in merito di assunzioni a tempo indeterminato.

Ma quali sono i requisiti per accedere al concorso straordinario? Si comincia col dire che non potranno accedere alla procedura gli insegnanti che hanno accumulato il servizio nella scuola paritaria o che stanno svolgendo adesso il terzo anno di servizio. Infatti, oltre a possedere il titolo di studio previsto per l'insegnamento, i docenti dovranno necessariamente aver svolto tre anni di servizio compresi tra gli anni scolastici 2011/2012 e 2018/2019 nella scuola statale. Di questi tre anni, almeno uno deve essere specifico sulla classe di concorso richiesta, sia per il posto comune che per il sostegno.

Il programma è quello previsto per il concorso a cattedra del 2016 nella scuola secondaria

Per quanto concerne proprio gli insegnanti di sostegno, è necessario possedere la relativa specializzazione per l'accesso alla procedura.

Il servizio, invece, è considerato valido sia su posto comune che di sostegno. I candidati potranno partecipare per una sola tipologia di posto (comune o sostegno) e in una sola regione. Il concorso prevede due prove, una scritta e l'altra orale. Quella scritta sarà computer based con domande a risposta multipla e da superare con punteggio 7 su 10.

Per sapere gli argomenti da studiare basta consultare il programma di esame che era stato previsto per il concorso a cattedra del 2016 per la scuola secondaria. Anche la prova orale sarà selettiva, a dispetto di quanto aveva invece stabilito il vecchio governo, anche questa da superarsi con punteggio 7 su 10. Coloro che supereranno le prove, saranno immessi in ruolo dopo un anno di prova che prevede anche il conseguimento dei 24 Cfu nelle discipline antro-psico-pedagogiche con oneri a carico dello Stato e dell'abilitazione.

Gli idonei che non rientreranno nelle 24mila cattedre a disposizione potranno comunque conseguire l’abilitazione se hanno una supplenza al 31 agosto o al 30 giugno nelle scuole statali, se superano anche la prova orale oltre quella scritta e se conseguono i 24 Cfu.