Prosegue il dibattito tra le varie forze politiche in merito alla nuova Legge di Bilancio 2020. Il Governo PD-Movimento 5 Stelle sarà chiamato ad affrontare anche le questioni riguardanti la previdenza. In merito a Quota 100, la misura di anticipo pensionistico introdotta in via sperimentale dal precedente esecutivo Lega-M5S dovrebbe ormai essere confermata fino al 2021, anno di chiusura della sperimentazione, anche se il ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri ha lasciato intendere che la misura non piace. A proposito di Quota 100, occorre segnalare le dichiarazioni dell'amministratrice del gruppo Facebook 'Comitato Opzione Donna Social', Orietta Armiliato, in merito ad una revisione per Quota 100 degli anni contributivi a favore delle donne: si chiede, infatti, che vengano portati a 36 le annualità contributive, anziché le attuali 38, per poter accedere alla misura di anticipo pensionistico.
Una richiesta che ha trovato accoglimento da parte della Uil, ed in particolare dalla voce del suo Segretario confederale Domenico Proietti.
Orietta Armiliato sulla 'Quota 100 rosa': Domenico Proietti (UIL) appoggia la proposta
Orietta Armiliato ha sottolineato in un post come non ci sia da aspettarsi un cambiamento 'epocale': tuttavia, la speranza è che si possano realizzare quelle misure di flessibilità pensionistica invocate da tempo e che, per lo meno, andrebbero a riempire alcune importanti lacune legislative che stanno penalizzando da anni le lavoratrici. Un punto di vista, questo della Armiliato, ampiamente condiviso dal Segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, che parla di 'Quota 100 rosa' come di una prima risposta importante per sanare le penalizzazioni che sono attualmente costrette a subire le donne.
Come riportato su pensionipertutti.it, Proietti sottolinea come, a causa della maternità e dei lavori di cura, è difficile raggiungere l'ambito traguardo dei 38 anni di contributi, quelli richiesti dall'attuale Quota 100 'normale'.
Cesare Damiano sul possibile sconto contributivo a favore delle donne
Un concetto, questo, pienamente appoggiato anche dall'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, il quale ricorda come, nella scorsa legislatura, si sia battuto in prima persona, in Commissione Lavoro, affinché fosse riconosciuto alle donne un vantaggio previdenziale, tenuto conto del loro 'doppio compito', quello di 'lavoratrice' e di 'casalinga'.
Una soluzione, forse quella più semplice, sarebbe quella rappresentata dal riconoscimento, per ciascun figlio, di uno sconto contributivo di un anno. Tuttavia, Cesare Damiano ammette che una misura del genere potrebbe dar vita ad una discriminazione di trattamento tra le lavoratrici con figli e quelle senza figli: in ogni caso, si tratterebbe di un buon punto di partenza sul quale lavorare per il futuro.