Le questioni legate alla riforma delle Pensioni continuano ad animare il dibattito politico, economico e sindacale. In vista del varo della manovra economica e finanziaria in Parlamento ad agitare le acque nella maggioranza di governo è la nuova formula previdenziale Quota 100, introdotta per un triennio in via sperimentale dal precedente esecutivo 'gialloverde'. I renziani continuano ad andare all’attacco della pensione anticipate a 62 anni con 38 anni di contributo, ne chiedono l’abolizione e propongono in particolare il potenziamento dell’Anticipo pensionistico sociale.
Pensioni, acque agitate nella maggioranza di governo
Si fa sentire oggi anche la voce di un’autorevole voce di Italia Viva, ministro delle Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova. “Per noi – ha detto in un’intervista pubblicata su La Repubblica - Quota 100 è una scelta sbagliata”.
Secondo l’esponente del governo la misura è molto costosa e non dà risposte a chi ne ha veramente bisogno, va concede un’opportunità a pochi. “Dà risposte – ha aggiunto Teresa Bellanova parlando della Quota100 - a chi ha un reddito e ha avuto un percorso di lavoro stabile”. Una soluzione previdenziale che secondo il ministro delle Politiche agricole sfavorisce le donne e svantaggia chi ha svolto lavori pesanti e ha avuto carriere lavorative discontinue.
“Taglia fuori – secondo la Bellanova - le donne, chi ha avuto rapporti di lavoro precari e i lavori usuranti”.
I renziani continuano a chiedere l’abolizione della Quota100
Le dichiarazioni del ministro rilasciate a La Repubblica sono un ulteriore segno delle divergenze di vedute ancora presenti in seno alla maggioranza di governo sulla legge di Bilancio 2020, in particolare sulla questione previdenziale che continua ad accendere il dibattito politico.
Il governo però non sembra per niente intenzionato a fare marcia indietro e a difendere la misura oltre al Movimento 5 stelle, in questo caso, ci sono anche i parlamentari della Lega. Sia su Quota100 che sulla proroga di Opzione donna, come si ricorderà, ci sono e garanzie del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che non teme l’emendamento abrogativo annunciato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, ma che sta seguendo l’evolversi della situazione da vicino e mettendoci la faccia con diverse dichiarazioni.
Per quanto riguarda il fronte pensionistico, confermata nella manovra anche la pensione di cittadinanza, ma è scomparsa dall’agenda politica la Quota 41 per i lavoratori precoci caldeggiata dal precedente esecutivo 'gialloverde' in particolare dall’ex vicepremier Matteo Salvini che ha aperto la crisi in pieno agosto e che oggi si trova alla guida dell’opposizione.